STRAGI IN FAMIGLIA: di seguito il testo del fax inviato (alle ore 14,11 del 17 giu. 2014)
dal Telefono Rosa Piemonte al Presidente del Consiglio dei Ministri – Dott. Matteo Renzi:
"Ill.mo Sig. Presidente.
Nella giornata di ieri, 16 giugno 2014, il Telefono Rosa Piemonte ha diramato un comunicato stampa relativo all'efferato delitto di Motta Visconti, nel milanese.
Una donna e i suoi due bambini uccisi selvaggiamente da una persona che non tarderemo a scoprire perfettamente normale. Ci sono e ci saranno, come sempre, molti interrogativi. Qualcuno parlerà di folle raptus: non crediamo né alla follia né tantomeno all'impulso omicida, che configgono con la lucida dissimulazione del massacro, messa in atto subito dopo. Dobbiamo invece interrogarci su un uomo qualunque che immediatamente dopo essersi liberato di tre fastidiose vite e ripulitosi, va a vedere una partita di calcio con gli amici senza suscitare alcun sospetto: poi sostiene l'improvvisa scoperta del dramma, contando (ma nemmeno troppo) di farla franca. Occorre pensare a quale contesto sociale così indifferente dobbiamo riferirci, se un uomo e una donna, forse anche in crisi, non sono stati intercettati da nessuno. Dobbiamo pensare all'inerzia di enti e istituzioni che non attivano nessuna presa in carico per i maltrattanti: e non per ascoltarli (i loro pentimenti sono spesso, come si legge anche qui, tardivi o ipocriti), ma per "trattarli", nel senso clinico, sociale, relazionale del termine.
Nemmeno il tempo di verificare la rassegna stampa di oggi, e apprendiamo di altri due delitti, uno in Liguria e l'altro in Sicilia. Il primo femminicidio a calci e pugni, il secondo a picconate: orrore, oltre che sgomento.
Inutile porsi domande quando accadono eventi come questi. Leggeremo molte interpretazioni, che non serviranno a nulla, perché purtroppo temiamo che questi delitti accadranno ancora. Ci appelliamo invece a coloro che possono agire per il bene collettivo, che possono realizzare iniziative concrete di contrasto alla violenza.
Ill.mo Sig. Presidente,
comprendiamo appieno la mole di impegni che attende Lei e il Suo Governo in questo delicato periodo. Ma qui si tratta di difendere la vita delle donne e dei loro figli. Un impegno che non può più essere procrastinato.
Sono due gli ambiti nei quali è possibile intervenire urgentemente:
- Il potenziamento, anche finanziario, delle risorse dei centri antiviolenza, soprattutto quelli che appartengono alla rete del 1522; ma anche sinergie più efficaci e codificate con le forze dell'ordine, i presidi sanitari, i medici di base, i servizi sociali, i farmacisti e tutti coloro che a diverso titolo conoscono, individuano, sospettano. Facendo anche in modo che vi sia, sui diversi territori, una task force multidisciplinare, in grado di individuare da segnalazioni, interventi o richieste concrete, soluzioni preventive e inderogabili, sulla base di una banca dati territoriali costantemente aggiornata;
- In secondo luogo, ma in modo non meno urgente, occorre attivare presidi per il trattamento dei maltrattanti. In carcere, se privati della libertà personale, ma soprattutto all'esterno, tenendo conto che molto spesso i perpetratori non sono incarcerati o sottoposti a misure cautelari efficaci. La nostra Associazione ha prodotto un documento sul possibile trattamento dei maltrattanti: se gradito e/o ritenuto utile, possiamo fare avere una copia alla Sua Segreteria. Ma non serve un semplice ascolto: occorrono misure tali da individuare precocemente la serie inevitabile di comportamenti che, spesso, sfociano in inevitabili delitti.
Ill.mo Sig. Presidente,
Voglia accettare questo nostro appello: auspichiamo che l'intervento non debba necessariamente avvenire attraverso deleghe di governo o complessi atti legislativi. Riteniamo che esista una rete efficace che deve essere attivata, possibilmente seguendo protocolli e strategie i cui connotati sono già disponibili ma che necessitano di una profonda disseminazione: nonché di una regìa nazionale competenze e interdisciplinare.
Le chiediamo, se possibile, un incontro, utile a confrontare ciò che è fattibile nell'immediato: prima che le cronache ci rimandino di altri efferati delitti.
Voglia gradire, Ill.mo Sig. Presidente, i nostri più doverosi ossequi"
Torino, 17 giugno 2014
Per IL TELEFONO ROSA PIEMONTE
La Presidente – Lella Menzio
Associazione Volontarie del Telefono Rosa Piemonte
Via Assietta 13/a – 10128 Torino (Italia)
Tel.: (+39) 011.530666 – (+39) 011.5628314 / Fax (+39) 011.5628314
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