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martedì 9 aprile 2019

Donne al mare. Le italiane alla prova costume, in aumento gli interventi di lipoaspirazione per eliminare le “culotte de cheval”

Le italiane alla prova costume, in aumento gli interventi di lipoaspirazione per eliminare le "culotte de cheval"

Secondo il chirurgo estetico Renato Zaccheddu l'accumulo di adipe, localizzato nella parte esterna della coscia, è un problema che affligge le donne in vista dell'estate. 

Tra le celebrities che si sono sottoposte ad intervento ci sono Brigitte Nielsen, Jessica Alba e Britney Spears.

L'estate si sta inesorabilmente avvicinando e le donne, ancora una volta, dovranno fare i conti con la "temibilissima" prova costume. Una fra le imperfezioni che preoccupano di più, secondo quanto sostiene Renato Zaccheddu, chirurgo estetico fra Milano e Londra, sono quei "cuscinetti" di adipe che si localizzano sul fianco della coscia, in corrispondenza del gluteo o poco più in basso, noti anche con il nome di "culotte de cheval". Eliminarle, inoltre, non è così semplice e l'unica soluzione potrebbe essere quella di ricorrere ad un intervento chirurgico. 

Secondo quanto riporta l'American Society of Plastic Surgeons, infatti, nel 2017 sono stati più di 245mila gli interventi di liposuzione realizzati, contro i 235mila dell'anno precedente. Questa procedura, inoltre, dopo l'aumento del seno, è la seconda più richiesta nel 2017, con un aumento del 5% rispetto al 2016.

Per l'International Society of Aesthetic Plastic Surgery, infine, l'Italia ha occupato la nona posizione per quanto riguarda la chirurgia plastica, mentre per la medicina estetica ha raggiunto il settimo posto dietro Francia e Germania.

"Il problema di questo accumulo adiposo – dichiara il chirurgo estetico Renato Zaccheddu – che fa 'coppia' con le 'maniglie dell'amore' per gli uomini, è che non è facilmente eliminabile, nemmeno seguendo una rigorosa vita salutista fatta di una buona alimentazione e di una regolare attività fisica. L'unica soluzione, quindi, potrebbe essere quella di sottoporsi ad un intervento di lipoaspirazione, che deve essere eseguito in un clinica dotata di sala operatoria. L'operazione, condotta in sedazione profonda con anestesia regionale, viene eseguita in circa un'ora e la dimissione avviene in giornata con 'day hospital'. Il recupero definitivo, infine, si aggira sui 3 o 4 mesi, anche se si può apprezzare sin da subito una buona parte del risultato".

Consigli post-operatori? "Sono consigliate – suggerisce il chirurgo estetico – delle guaine compressive per 3 o 4 settimane, mentre delle sessioni di massaggi linfodrenanti, per qualche settimana, permettono un riassorbimento del gonfiore post-operazione in modo più regolare. Se si vuole essere pronte, definitivamente, per il periodo estivo sarebbe consigliabile sottoporsi all'intervento entro il mese di maggio, al massimo".

Anche nel mondo delle celebrities hollywoodiane ci sono personaggi che hanno lamentato questa problematica, ricorrendo ad interventi di liposuzione. Una fra questi è Brigitte Nielsen, ex moglie dell'attore Sylvester Stallone che, tempo fa, si sottopose a diversi interventi chirurgici per un reality show trasmesso da una tv tedesca. Anche la bellissima Jessica Alba, attrice e madre di due figli, non ha saputo resistere al richiamo di un "ritocchino" dopo aver partorito per recuperare quella forma smagliante che l'ha sempre caratterizzata. Britney Spears, invece, ha preso il primo volo per Las Vegas per sottoporsi ad interventi di lipoaspirazione su fianchi e glutei: la cantante britannica, infatti, non è nuova ad operazioni chirurgiche per migliorare il suo aspetto. L'attrice e cantante statunitense Heidi Montag si è sottoposta ad alcuni interventi di liposuzione per modellare fianchi, glutei e cosce.


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sabato 6 aprile 2019

La Rete #Restiamoumani #Incontriamoci esprime solidarietà e vicinanza alla giovane donna vittima del grave episodio di violenza avvenuto nei giorni scorsi a Catania

La Rete #Restiamoumani #Incontriamoci esprime la propria solidarietà e vicinanza alla giovane donna vittima del grave episodio di violenza avvenuto nei giorni scorsi a Catania. Condanniamo questa violenza così come condanniamo la violenza maschile contro le tante altre vittime di reati di genere che restano sconosciuti ed impuniti perché perpetrati sui luoghi di lavoro, nelle famiglie o all'interno di ambienti sociali che dovrebbero essere protetti. 

Non si tratta di reati occasionali dovuti all'agire estemporaneo di qualche "balordo" ma di reati "sistemici" che si inseriscono come un cancro all'interno di un tessuto sociale del tutto privo di anticorpi. Il fatto che un episodio come quello dei giorni scorsi sia compiuto in gruppo, così come i tanti passati sotto silenzio, evidenzia l'esistenza di un grave problema sociale. Cosa si sta facendo per produrre un mutamento culturale e sociale che introduca nella nostra società quegli anticorpi contro la violenza di genere dei quali ha bisogno? Cosa si fa per sostenere le vittime di questi reati? La sensazione è che passata l'onda mediatica, durante la quale ci si straccia le vesti per un inasprimento delle pene, tutto torni come prima e le vittime vengano lasciate a se stesse. 

Lo Stato non assume nessun onere, anche nel caso in cui il colpevole non sia in condizioni di risarcire la vittima, assegnando, quando si riesca ad ottenerlo, il misero contributo previsto in attuazione della L. 122/2016. Nessun programma educativo nelle scuole, pochissime tutele sul posto di lavoro, case famiglia per le vittime di violenza o di tratta lasciate alla buona volontà del volontariato. Linguaggi e atteggiamenti della politica sempre maschilisti indirizzati all'invettiva e alla violenza. Linguaggi apparentemente protettivi delle vittime di stupro che in realtà nascondono atteggiamenti patriarcali il cui scopo è quello di mantenere le donne in uno stato di inferiorità. Al riguardo vogliamo ricordare la totale indifferenza nei confronti delle centinaia di donne che giungono nel nostro Paese dopo avere subito violenze sessuali in Libia (anzi la volontà espressa dal nostro Governo era quella di rimandarle indietro ai propri stupratori) e il comportamento inqualificabile nel caso della Nave Diciotti, che ha costretto le donne sulla nave a restare per dieci giorni insieme ai propri violentatori senza che gli esponenti del governo si sentissero in obbligo (una volta conosciuta la cosa) di esprimere le proprie scuse per l'accaduto. 

Chiediamo ora alle Istituzioni un radicale cambio di passo nella consapevolezza che la prevenzione nei confronti di questi reati richieda non tanto o non solo l'inasprimento delle pene ma soprattutto un profondo cambiamento culturale. Attendiamo di sapere, quindi, dal Comune di Catania, dal Prefetto, dalla Regione, dal Governo quali programmi saranno posti in essere. Specificando che è una risposta che non può essere rimandata ma deve essere data qui e ora.

Aderiscono alla rete: A.n.p.i. Provinciale Catania, Africa Unita, AIS – comunità senegalese, Amnesty International gruppo 72 Catania, Associazione Ingresso libero, Borderline Sicilia, Chiesa Cristiana Evangelica Battista (via Capuana), Chiesa Evangelica Valdese, Circolo Etneo Teresa Mattei, CNCA Sicilia, Comitato Librino attivo, Comitato Popolare Antico Corso, Coop. Prospettiva, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Emergency gruppo territoriale Catania, Gapa, Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica per il Nordest della Sicilia, I Sentinelli di Catania I siciliani giovani, La città felice, Libera Catania, Mani Tese Sicilia, ong Co.p.e. - cooperazione paesi emergenti, Pax Christi Catania e tanti singoli cittadini


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Salute femminile. Sonno e disturbi di genere : la donna sempre più “multitasking” dorme meno e peggio dell’uomo


Sonno e disturbi di genere: la donna sempre più "multitasking" dorme meno e peggio dell'uomo

I risultati di una corposa raccolta di relazioni scientifiche sui disturbi del sonno della donna - pronta per la pubblicazione sulla rivista scientifica Maturitas - e sui conseguenti rischi biologici, saranno presentati a Roma il 6 aprile p.v. durante i lavori del Convegno Nazionale Italia Sonno 2019. Alcune anticipazioni.

Roma, 4 aprile 2019: Il sonno della donna è più fragile di quello dell'uomo, vulnerabile alle mille sollecitazioni ambientali, al richiamo della prole e divorato dalle molteplici richieste di caregiving (prendersi cura). Così "dorme" la donna, preparandosi al suo innato multitasking, con un orecchio vigile, attento ai rumori ed ai risvegli dell'ambiente domestico, un po' come i delfini che dormono e vegliano insieme con due diverse metà del loro cervello.

L'insonnia si sa, è declinata al femminile ed è sorella dell'ansia e della depressione. Se una donna sana in gioventù, nella prima parte del suo ciclo riproduttivo, presenta meno rischi biologici di patologie organiche del sonno quali le apnee notturne o i disturbi del movimento sonno-relati, questo cambia in epoche particolari della vita quali la gravidanza o la menopausa.

Gli ormoni femminili infatti influenzano in maniera significativa la continuità e l'efficienza del sonno notturno, le sue capacità ristorative e di protezione nei confronti delle malattie cardio-cerebrovascolari, nonché del declino cognitivo. In gravidanza per esempio il sonno è esposto a rischi specifici quali, con l'aumento del peso, il russamento e le apnee della gestante con il possibile sviluppo di ipertensione gravidica, condizioni che espongono ad un parto pretermine ed assistito, con deleterie conseguenze sul benessere materno-fetale.

Un'altra patologia in gravidanza spesso responsabile dell'insonnia materna è quella delle "gambe senza riposo", legata alla carenza di ferro e di altri fattori neurotrofici propri di questa fase e che tanto impatta non solo la continuità del sonno materno, ma anch'essa il benessere materno-fetale, inducendo alterazioni cardiovascolari che rappresentano altrettanti fattori di rischio nell'ambito della gestazione. 

E che dire poi del puerperio e delle alterazioni umorali della neomamma che un sonno inadeguato per le nuove sollecitazioni della prole non protegge e spesso consegna al maternity blues (sindrome del terzo giorno), se non alla psicosi puerperale con i noti rischi per sé e per la prole? La menopausa invece rappresenta un ulteriore periodo di vulnerabilità biologica, in cui la brusca caduta degli ormoni riproduttivi modifica la distribuzione del peso corporeo e conferisce alla donna un rischio biologico di disturbo respiratorio simile a quello dell'uomo.

Negli ultimi tempi alcuni importanti esperti italiani di malattie del sonno hanno concentrato i loro studi e ricerche proprio sulle differenti patologie del sonno in menopausa e la loro ripercussione su emotività ed umore, capacità cognitive, benessere psicofisico, rischio cardio e cerebrovascolare e, ancora una volta, di comparse e mantenimento delle "gambe senza riposo" con il rischio ipertensivo e di comorbidità psichiatrica ad esso connessi. Le diverse relazioni degli esperti sono state raccolte e revisionate in un lavoro unitario che sarà pubblicato a breve sulla nota rivista scientifica internazionale Maturitas e presentate a Roma il prossimo 6 aprile durante i lavori del Convegno Nazionale Italia Sonno 2019.

"In questa raccolta è chiaramente emerso che nella menopausa la stima della depressione associata ad insonnia cronica si attesta su valori superiori all'80%" - dichiara la Prof.ssa Rosalia Silvestri del Centro Interdipartimentale per la Medicina del Sonno di Messina , tra gli esperti chiamati ad intervenire al Convegno - " quella dell'insonnia associata a sintomi vasomotori (vampate) al 70%, l'OSA (apnee morfeiche) intorno al 3%, con un aumento di rischio di ipertensione del 40%. La percentuale della RLS (gambe senza riposo)" - conclude la prof. Silvestri - " in menopausa si aggira tra il 15-20%, mentre il dato epidemiologico relativo a tutte le donne è inferiore al 4%!".

Gli organizzatori di Italia Sonno 2019, la pneumologa Dott.ssa Loreta Di Michele e il neurologo Sergio Garbarino,, in questa VIII edizione, hanno voluto affrontare uno degli aspetti più universali e sottovalutati " Il sonno: un terzo della nostra vita". "Nonostante l'avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche della nostra società continuiamo a sottovalutare l'enorme rilevanza di un sonno di buona quantità e qualità per nostro il benessere, salute e durata della vita" - dichiara il Dott. Garbarino - "Sconfiggere questa sorta di amnesia culturale collettiva rappresenta l'obiettivo del mondo scientifico e del nostro convegno". " La Dott. ssa Loreta Di Michele: " Da anni con Italia Sonno ci impegniamo con fatica a diffondere al grande pubblico informazioni scientifiche sul sonno e sull'importanza fondamentale che ricopre nella nostra vita; disturbi del sonno di genere e parasonnie sono solo alcuni dei temi che affronteremo con i massimi esperti chiamati ad intervenire. Ci auguriamo che anche questa volta i media ci aiutino nella nostra missione!"


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mercoledì 3 aprile 2019

Salute delle donne, Onda (H)Open Week, dall’11 al 18 aprile visite gratuite e incontri

Onda (H)Open Week,
dall’11 al 18 aprile visite gratuite e incontri
dedicati alla salute delle donne

L’ASST Gaetano Pini-CTO è uno dei 190 ospedali premiati con i Bollini Rosa. In occasione della Giornata nazionale della salute della donna l’ASST dialoga con le donne attraverso incontri informativi e ambulatori gratuiti.

Milano, 4 aprile 2019 In occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra il 22 aprile, l’ASST Gaetano Pini-CTO aderisce al programma di Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. L’Osservatorio organizza la quarta edizione dell’(H)Open Week con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie femminili.

Sono numerose le iniziative gratuite proposte dell’ASST Gaetano Pini-CTO, nella settimana dall’11 al 18 aprile, così come accade negli oltre 190 ospedali premiati con i Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa. Le attività coinvolgono tutti i presidi dell’ASST (Presidio Pini, Polo Riabilitativo Fanny Finzi Ottolenghi e Presidio CTO). Nello specifico, oltre alla distribuzione di brochure e locandine informative su alcune delle principali malattie femminili, sono previsti incontri aperti alla popolazione e visite specialistiche:  

·                    l’11 aprile le dottoresse Paola Ceneteleghe e Gemma Gatto incontrano la popolazione per parlare dell’importanza della prevenzione per le malattie cardiovascolari delle donne.

·                    Il 12 aprile al Presidio Pini si terrà un incontro aperto alla popolazione a cura della dott.ssa Irene Pontikaki, responsabile dell’ambulatorio di Transizione, dal titolo “Un ambulatorio per piccole e grandi Donne affette da artrite idiopatica giovanile”; nella stessa giornata, al Presidio CTO la dott.ssa Michela Barichella, responsabile della Nutrizione Clinica, apre le porte alle donne per parlare di alimentazione al femminile.

·                    Il 15 aprile il dott. Lorenzo Panella, a capo del Dipartimento di Riabilitazione, al Polo Fanny Finzi Ottolenghi, parlerà alle donne del ruolo della terapia farmacologica e dell’esercizio per curare il Linfedema. Nella stessa giornata il dott. Isidoro Schilton, al Presidio CTO, apre le porte del suo ambulatorio, previa prenotazione, per una visita specialistica ortopedica del piede per chi è affetto da alluce valgo.

·                    Il 16 aprile la dott.ssa Barichella replica al Polo Fanny Finzi Ottolenghi l’incontro aperto sull’alimentazione al femminile.

·                    L’ultimo giorno, il 18 aprile, al Presidio CTO sono previsti due ambulatori gratuiti, previa prenotazione, dedicato uno alle visite specialistiche per le patologie della mano tenuto dalla dott.ssa Jane Messina e l’altro dedicato alle varici del dott. Roberto Maria Carlesi.

Per maggiori informazioni sugli appuntamenti e su come prenotare si rimanda alla locandina in allegato.



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L’Azienda Socio Sanitaria Pini-CTO, punto di riferimento per l’ortopedia, la riabilitazione specialistica, la reumatologia e la neurologia, a livello nazionale, comprende a Milano tre presidi ospedalieri: il Gaetano Pini, il CTO e il Polo Riabilitativo Fanny Finzi Ottolenghi. L’ASST Gaetano Pini-CTO - evoluzione della Scuola Ortopedica milanese nata nel 1874 - è specializzata in patologie e traumi dell’apparato muscolo-scheletrico, reumatologia e fisiatria. 
L'Azienda accoglie ogni anno 823mila utenti e i suoi specialisti lavorano con le più sofisticate tecniche di imaging, attraverso sale operatorie sia convenzionali sia dotate di robotica, l’ASST Gaetano Pini-CTO è centro erogatore per la presa in carico dei pazienti cronici nell'ambito delle patologie reumatiche e della Malattia di Parkinson.

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