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domenica 27 settembre 2020

Sondaggio rivela: il 92,8% dei pazienti pronti a tornare dai chirurghi plastici ed estetici. Trattamenti viso e filler i trattamenti più richiesti


Pubblicato su Aesthetic Surgery Journal lo studio "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19" realizzato su 8.000 pazienti

Sondaggio rivela: il 92,8% dei pazienti pronti a tornare dai chirurghi plastici ed estetici. Trattamenti viso e filler i trattamenti più richiesti

I risultati dell'indagine realizzata durante il lockdown dal gruppo di medici di SecurityMed: desiderio di prendersi cura di sé e fiducia nei medici sono omogenei in tutte le regioni. Tendenze confermate con le prime impressioni degli specialisti dopo i primi mesi di riapertura: «I pazienti sono pronti a tornare in clinica. La nostra priorità dev'essere la sicurezza» spiega il chirurgo plastico Bruno Bovani, fra i coordinatori dello studio

 

Bellezza e sicurezza. Due desideri che vanno di pari passo per i pazienti italiani di medicina estetica e chirurgia plastica, che dopo l'emergenza Covid-19 sono tornati a riprogrammare visite, trattamenti e interventi pianificati in precedenza. E, pur con una maggiore attenzione verso la sicurezza e qualche condizionamento economico per i più giovani, ritengono che investire per vedersi belli, soprattutto in viso, sia importante per sentirsi bene in questo momento difficile.

Queste le conclusioni a cui è giunto lo studio "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19": un'indagine realizzata ad aprile fra oltre 8.000 pazienti dai medici del gruppo SecurityMed e che è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Aesthetic Surgery Journal. «Durante l'emergenza sanitaria – spiega Bruno Bovani, chirurgo plastico di Perugia, tra i coordinatori dello studio– abbiamo costituito un gruppo che oggi conta oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica, in modo da condividere conoscenze e strategie per pianificare la ripartenza in totale sicurezza. La survey ci ha permesso di conoscere desideri, esigenze e percezione dei nostri pazienti, in modo da garantire, alla riapertura, servizi in linea con le aspettative del mondo post-Covid». Oltre a Bruno Bovani, fanno parte della faculty scientifica dello studio i chirurghi Fabrizio Melfa, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.

 

Il sondaggio di SecurityMed, che rappresenta in modo omogeneo tutte le regioni italiane e riflette la netta prevalenza di donne (94.3% del campione) fra i 46 e i 60 anni (48,1%) fra i consumatori di medicina e chirurgia estetica, evidenzia che la quasi totalità dei pazienti (92,8%) con il ritorno alla normalità tornerà a rivolgersi allo specialista: il 46,9% lo farà nelle stesse modalità di prima, il 45,9% con necessità di spiegazione dei protocolli di sicurezza. Per quanto riguarda le visite e i trattamenti già fissati prima del lockdown, il 45% dei pazienti ha dichiarato di volerli riprogrammare subito, mentre il 23,4% posticiperà per motivi economici.

Quanto al desiderio di trattamenti o interventi estetici, per quasi il 50% dei pazienti non è stato influenzato dalla pandemia. Durante la chiusura il 40% degli intervistati ha rilevato che l'aspetto fisico ha avuto un impatto importante sull'aspetto psicologico; in questo periodo ciò che mancato di più sono i trattamenti viso (72% per le donne e 57% per gli uomini).

E venendo invece alle risorse finanziarie che i pazienti di medicina e chirurgia estetica sono disposti a mettere in campo, il 60,5% ha risposto che saranno le stesse di prima, senza differenze di genere ma con una disponibilità minore nelle fasce più giovani. «Le risposte a tutte queste domande – sottolinea Bruno Bovani – non sono correlate al diverso impatto che l'emergenza sanitaria ha avuto nelle varie regioni italiane».

 

L'esperienza dei medici nei primi mesi di riapertura degli studi conferma le tendenze evidenziate dallo studio. «La domanda è rimasta stabile e i pazienti dimostrano fiducia nelle misure di sicurezza messe in campo – conclude Bovani –. Un effetto della pandemia è che la stagionalità è saltata: molti hanno cancellato o posticipato le ferie, perciò abbiamo avuto una consistente richiesta di procedure che normalmente d'estate sono poco praticate, come i trattamenti fotosensibilizzanti. Il focus è sicuramente sul viso, con i filler iniettabili per zigomi e labbra al primo posto fra i desiderata».

 


SecurityMed – Gruppo composto da oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica Italiani riunitisi durante l'emergenza sanitaria per gestire la riapertura degli studi e garantire ai pazienti le migliori cure in totale sicurezza. SecurityMed ha realizzato lo studio multicentrico "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19", coordinato dalla faculty scientifica composta da Fabrizio Melfa, Bruno Bovani, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.



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martedì 22 settembre 2020

Studio del Burlo conferma la bontà dell'allattamento al seno in maniera rilassata

ALLATTARE AL SENO IN MANIERA RILASSATA È POSSIBILE E BENEFICO

Uno studio condotto dall'Irccs materno infantile "Burlo Garofolo" di Trieste conferma la bontà del biological nurturing: allattare in posizione rilassata e semi reclinata favorisce l'allattamento e diminuisce le problematiche del seno

 

Il biological nurturing, concepito e studiato dall'ostetrica inglese Suzanne Colson, è un nuovo approccio che permette alla madre di allattare in posizione rilassata e semi reclinata, con il neonato posto ventralmente sopra di sé, in modo che ogni parte del corpo del bambino sia a stretto contatto con la mamma. Questo metodo si contrappone a quello tradizionale secondo cui la madre, seguendo regole e posizioni precise, allatta seduta dritta, con il bambino sorretto in braccio; in questo modo, a causa della forza di gravità, il neonato tenderà a essere allontanato dalla madre. La posizione semi reclinata invece "apre" il corpo della mamma promuovendo il movimento del piccolo verso il seno, attraverso l'attivazione dei riflessi neonatali primitivi che stimolano l'allattamento, riducendo notevolmente i problemi al seno.

A dimostrarlo è stato uno studio condotto dall'Irccs materno infantile "Burlo Garofolo" di Trieste, recentemente  pubblicato sulla prestigiosa rivista "International Breastfeeding Journal" (https://internationalbreastfeedingjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13006-020-00261-4).

«L'importanza dello studio – riferisce Laura Travan, responsabile della Struttura Semplice Nido e Rooming-in dove è stata condotta la ricerca – tiene anche conto della fattibilità del nuovo approccio in un ambiente complesso come quello del Burlo, ospedale specializzato di terzo livello, e in una situazione di vita reale. A seguito degli ottimi risultati dello studio, il biological nurturing è diventato il metodo di scelta per l'avvio dell'allattamento presso il nostro Irccs, al punto da prevedere la formazione obbligatoria di tutti gli operatori sanitari per promuoverlo e sostenerlo».

 «Un approccio in grado allo stesso tempo di promuovere l'allattamento al seno con tutti i benefici che esso comporta, e di dimezzare l'incidenza dei fastidi che ne possono derivare, ha il potenziale per diventare un'importante misura di salute pubblica. Sarà interessante capire se, con il medesimo protocollo adottato al Burlo, in contesti totalmente differenti i risultati si manterranno», aggiunge Luca Ronfani, Direttore della Struttura di Epidemiologia del Burlo Garofolo e coordinatore dello studio.

A partire dal ricovero in ospedale dopo il parto, 208 donne sono state divise in due gruppi e hanno seguito i due diversi metodi di allattamento: quello innovativo del biological nurturing e quello tradizionale. «Si tratta del primo studio sperimentale realizzato a livello mondiale su questo approccio; quanto emerso – dichiara Mariarosa Milinco, della Struttura Complessa di Epidemiologia Clinica e Ricerca sui Servizi Sanitari – dimostra che i problemi al seno, come le dolorose ragadi che si possono formare sui capezzoli, sono più che dimezzati nelle donne che hanno allattato in posizione rilassata e semi reclinata. Con il biological nurturing viene promossa la continuità tra vita fetale e vita neonatale, in termini di contatto fisico e frequenza di alimentazione».

La vera innovazione del biological nurturing è rappresentata dal grande spazio lasciato all'istintività della madre e del bambino. «Le mamme non hanno più un compito da imparare ed eseguire, come avviene con le posizioni di allattamento tradizionali – prosegue Enrica Causin, infermiera del Nido ospedaliero –, semplicemente sono incoraggiate ad accomodarsi con la schiena semi reclinata e rilassata così da favorire il naturale percorso del bambino verso il seno: viene di fatto attuato un potenziamento di ciò che madre e figlio saprebbero naturalmente fare se lasciati liberi di conoscersi in modo istintivo e non supervisionato»Con il biological nurturing si assiste a un totale cambiamento rispetto al metodo tradizionale che prevede invece spiegazioni dettagliate da parte degli operatori sanitari che valuteranno la correttezza dell'operazione, ponendo la mamma nella stressante condizione di essere quasi sottoposta a un esame.

«Questa ennesima importante pubblicazione internazionale – sottolinea il Direttore Generale dell'Ircss, Stefano Dorbolò – costituisce la conferma della qualità del lavoro svolto da ricercatori e medici del nostro Istituto. Nello specifico – conclude -, il lavoro oggetto della pubblicazione conferma l'attenzione continua che il Burlo dedica alle condizioni di vita delle madri e dei bambini in ogni momento, attraverso un approccio teso al miglioramento continuo delle cure, delle tecniche e delle metodologie applicate».



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mercoledì 16 settembre 2020

Coppette mestruali: un vademecum per non sbagliare, firmato dalla ginecologa e dalla sessuologa



Raccolte le risposte alle più frequenti domande sulle coppette mestruali
Il vademecum per un corretto e facile utilizzo delle coppette mestruali
Una ginecologa e una sessuologa hanno raccolto le principali domande tra le loro pazienti che già utilizzano le coppette mestruali e altre che vorrebbero saperne di più

Milano, 16 settembre 2020 – "Le basi!", direbbero tra loro le ragazzine per sciogliere i dubbi delle coetanee incuriosite e combattute dal voler abbandonare l'assorbente (interno o esterno) per utilizzare le coppette mestruali.
Sono proprio quelle (le basi!) che abbiamo voluto raccogliere in un vademecum che contiene risposte semplici e precise fornite da una ginecologia (Manuela FARRIS) e una sessuologia (Roberta ROSSI) sul corretto e facile utilizzo delle coppette mestruali. 
Un tema ampiamente discusso e reso popolare da Intimina - la linea di coppette mestruali compatte in silicone medicale – che da sempre promuove grazie anche alla campagna  #WhileBleeding per stimolare le donne a voler condividere virtualmente le situazioni piacevoli anche in "quei giorni" .

Quale coppetta scegliere? 
Esistono diversi tipi di coppetta. Alcune sono particolarmente adatte alle principianti, altre adatte a chi ha una vagina più lunga, altre ancora per chi vuole avere rapporti sessuali anche durante il ciclo.
Come faccio a scegliere la misura giusta per me? 
Esistono due taglie: 
taglia A, per flussi mestruali non abbondanti e per chi non ha partorito (o ha partorito con taglio cesareo) 
taglia B, per chi ha un flusso mestruale più abbondante o donne che hanno partorito spontaneamente 
E' difficile metterla? 
Mettere la coppetta è molto più facile di quanto si pensi. Basta piegarla a metà e inserirla in vagina verso il basso. In genere è preferibile usare la stessa posizione che si usa abitualmente per inserire gli assorbenti interni, ma alcune ragazze preferiscono una posizione di squat. Una volta inserita bisogna passare il dito intorno per assicurarsi che sia aperta. Se così fosse, ripeti l'operazione
La coppetta potrebbe andare troppo su? 
Non può andare  troppo su perché la vagina ha una lunghezza limitata che si può facilmente controllare mettendo un dito in vagina
Cosa devo fare se non riesco a toglierla? 
Innanzitutto rilassati. Togliere il vuoto è facile basta schiacciare leggermente la coppetta sopra l'anello per togliere il vuoto che si è creato e successivamente tirare l'anello.
Nel caso in cui questa manovra non funzioni, bisogna inserire pollice e indice delicatamente in vagina, spingere con i muscoli vaginali verso il basso e provare a schiacciare qualche volta la coppetta tra le due dita fino a quando non si toglie il vuoto. Se anche questa manovra non funziona bisogna inserire un dito fino a sentire il bordo della coppetta e toglierlo dal collo dell'utero
Per quanto tempo posso tenerla inserita? 
La coppetta può essere usata fino a 12 ore consecutive. In base alla quantità del flusso mestruale potrebbe essere necessario toglierla prima
Ogni quanto tempo devo comprarne una nuova?
Le coppette mestruali possono durare fino a 10 anni se tenute bene. In genere però può essere indicato cambiarla dopo 3 anni
Possono provocare allergie o infezioni?
La coppetta mestruale è fatta in materiale anallergico ed è indicata soprattutto per chi è allergica agli assorbenti. Non c'è nessun aumento di infezioni con l'uso della coppetta mestruale
Non ho mai avuto rapporti, posso utilizzare la coppetta mestruale? 
Ci sono coppette adatte a ragazze che non hanno ancora avuto rapporti. Sono più piccole, (ma non meno capaci di trattenere il flusso) più morbide e più facilmente utilizzabili. Quindi nessun timore nell'utilizzare la coppetta anche se non è ancora iniziata una attività sessuale penetrativa. Magari conviene, prima di provare a introdurla, prendere un poco di confidenza con la zona e quindi provare a inserire un dito all'interno della vagina e spostarlo delicatamente avanti e indietro. Questo permetterà di muoversi più agevolmente quando si inserirà la coppetta la prima volta. Successivamente sarà tutto molto più semplice. 
Posso avere rapporti sessuali con la coppetta? 
Si: è possibile rimuovere il tabù del sesso durante le mestruazioni utilizzando la coppetta adatta. Si tratta di una coppetta che ricorda un diaframma. E' facile da utilizzare, è sicura e comoda. Con questa coppetta (Ziggy Cup non avrai il timore di sporcarti durante i rapporti sessuali e ti aiuterà a superare il disagio di non sentirsi desiderabili durante il ciclo.  Con la coppetta si è libere di mantenere e soddisfare il proprio desiderio sessuale anche durante le mestruazioni.  
Se uso la coppetta durante la penetrazione, il mio partner la sentirà? 
La coppetta che si usa durante i rapporti sessuali penetrativi è fatta appositamente, realizzata in silicone sottile, perché il partner non possa arrivare a percepirla, quindi si può utilizzare con tranquillità e senza timore che disturbi la sessualità.  

Informazioni su Intimina: 
Fondata nel 2009, Intimina è la linea completa di prodotti a marchio svedese per il benessere intimo delle donne. Con tre gamme di cure - Mestruale, Rinforzo del pavimento pelvico e Benessere femminile - Intimina ha prodotti per donne di tutte le età. Ogni prodotto è realizzato con materiali di alta qualità sicuri per il corpo ed è stato progettato e testato con il supporto di un gruppo mondiale di consulenti medici e ginecologi.


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