Write for Rights: Amnesty International dalla parte delle donne che difendono i loro diritti
Amnesty International rinnova anche quest'anno il suo impegno in difesa delle donne e, più in generale, di tutte le persone i cui diritti vengono quotidianamente violati e lancia l'edizione 2013 di "Write for Rights", una maratona globale di raccolta firme per i diritti umani.
Nei giorni precedenti e successivi alla "Giornata internazionale dei Diritti umani", Amnesty invita tutto il mondo a unirsi alla battaglia per restituire libertà e giustizia a due donne: Miriam López e Yorm Bopha.
Miriam Lopez, di origini messicane, ha 30 anni ed è madre di quattro bambini; un lunedì del 2011, dopo aver portato i figli a scuola e aver preso un caffè con un'amica, è stata aggredita e rapita da alcune persone che poi si sono rivelate essere militari dell'esercito messicano. Costringendola ad autoaccusarsi di reati di droga, questi l'hanno torturata con scariche elettriche e violentata. Miriam è una delle vittime dimenticate della violenza tra bande criminali e forze di sicurezza in Messico. Ora è in attesa di giustizia e, firmando l'appello di Amnesty, sarà possibile cambiare il suo destino, così come quello di tutte le donne vittime di violenza in Messico.
Yorm Bopha, attivista cambogiana per il diritto a un alloggio adeguato, è stata arrestata nel settembre 2012 per aver cercato di proteggere la sua famiglia e i membri della comunità del lago Boeung Kak, sgomberata con la forza, nell'ambito di manifestazioni che rivendicavano il diritto alla casa e la speranza di poter dare un futuro ai bambini della comunità. Accusata di aver pianificato un'aggressione a due uomini, Yorm è stata condannata a tre anni di carcere, dopo aver subito un processo sommario e senza prove. A lanciare l'appello per la sua liberazione è stato il figlio di 10 anni, Lous Lyhour, costretto a vivere senza la madre perché in Cambogia non è permesso manifestare per i propri diritti. Il 22 novembre Yorm è stata rilasciata su cauzione e ha mandato un messaggio ai sostenitori di Amnesty International:
«Grazie ai sostenitori di Amnesty International! La vostra attivazione è stata efficace, come dimostra il mio rilascio! Ma il mio caso non è ancora chiuso. Continuate a far pressione sul Governo cambogiano perché si chiuda definitivamente. E continuate a sostenere me, la mia comunità e altre in Cambogia! Se saremo insieme raggiungeremo il massimo!»
L'obiettivo della maratona è raccogliere firme per queste due donne e per ciascuno degli appelli presenti sul sito dedicato a "Write for Rights" di Amnesty International, sensibilizzando gli utenti mediante l'accostamento tra le vittime delle violenze e i familiari o gli amici cui ciascuno è legato: "Immagina che un tuo amico venga imprigionato, che subisca violenza per aver fatto qualcosa di assolutamente comune, solo per aver preteso i suoi diritti. Cosa faresti per salvarlo?"
È questo il messaggio che Amnesty International porterà nelle piazze italiane e sul sito www.firmaperunamico.it, invitando chiunque abbia a cuore i diritti umani a firmare gli appelli proprio come se lo si stesse facendo per un'amica imprigionata ingiustamente, per un amico gay o per un familiare 'colpevole' di aver espresso senza paura le proprie critiche al Governo o la propria opinione.
In Italia sono tante le piazze che fino al 22 dicembre ospitano la raccolta firme di Amnesty nell'ambito della maratona per i diritti umani "Write for Rights". Nel 2012 le firme raccolte nel nostro Paese sono state 82mila in due settimane (un milione e mezzo nel mondo) e, ad oggi, buona parte degli appelli ha avuto esito positivo o è ancora in via di risoluzione.
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