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mercoledì 7 marzo 2018

HAYS INDAGINE "DONNE E LAVORO": TIMIDI SEGNALI DI MIGLIORAMENTO PER LE CARRIERE AL FEMMINILE IN ITALIA

INDAGINE HAYS "DONNE E LAVORO": CI SONO TIMIDI SEGNALI DI MIGLIORAMENTO PER LE CARRIERE IN ROSA. MA LA STRADA DA PERCORRERE È ANCORA MOLTO LUNGA

Per quasi un professionista su due (49%)nella propria azienda ci sono pari opportunità per uomini e donne, ma resta alta la consapevolezza che i colleghi maschi guadagnino di più. 

sono ancora molte le professioniste (53%) che lamentano  di sentirsi discriminate sul posto di lavoro. 

Milano, 07 marzo 2018  Nonostante la riconferma che l'Italia non è un Paese che facilita le carriere in rosaci sono alcuni timidi segnali che fanno ben sperare per il futuro delle professioniste nel Belpaese. È quanto emerge dall'indagine "Donne e Lavorocondotta da Hays, società leader del recruitment specializzatosu un campione di 400 professionisteper offrire un quadro aggiornato su come stanno evolvendo le carriere al femminile nel nostro Paese. I33% delle intervistate, per esempio, afferma di essere riuscita a diventare Manager o Directorma sono ancora tante, troppele donne che si sentono discriminate o svantaggiate rispetto ai colleghi uomini (53%)Inoltre, 3 su 10 (33%possono contare su stipendi che oscillano tra i 40 e gli oltre 60 mila Euroma 1 su 2 (50%) non crede ci sia uguaglianza salariale tra uomo e donna.

"I tempi stanno piano piano maturando: oggi la società inizia a capire che le donne sono un vero e proprio asset e che le aziende dovrebbero valorizzare sempre di più le professioniste di talento– afferma Sofia Cortesi, Finance Director di Hays –Purtroppo la strada da percorrere rimane ancora molto lunga: è allarmante che, ancora oggi, per esempio quasi tutte le donne (98%) ritenganol'Italia un Paese non adatto alle professioniste che vogliono fare carriera, e che il 76% guardi all'estero con invidia per poter trovare una situazione migliore".

Tuttavia molte aziende italiane si stanno evolvendo per venire incontro alle esigenze delle donne lavoratrici, eliminando gli ostacoli che ne limitano le carriere. L'indagine Hays mette in luce anche alcuni segnali positivi, che si collocano in un quadro generale di continuo miglioramento e di cauto ottimismo

In primis, quasi donna su 2 (49%)per esempio, ritiene di avere pari opportunità di carriera in azienda rispetto ai colleghi uomini. Un altro dato positivo, segno dei tempi che cambiano,riguarda il delicato equilibrio fra lavoro e vita privata. Il 70% si ritiene appagatadichiarando di riuscire a conciliare attività lavorativa e vita familiare. Inoltre, le lavoratrici non si sentono più in dovere di rinunciare a qualcosa di sé per raggiungere il successo sul lavoro: più della metà del campione (57%), infatti,sostiene di non aver dovuto sacrificare la propria famigliamentre il 55% non ha rinunciato alla propria femminilità, non sentendo la necessità di adottare un atteggiamento più maschile per potersi fare strada sul lavoro. 

Tuttavia sono ancora tante le tematiche su cui si dovrebbero fare ulteriori passi avanti: dalle retribuzioni, per le donne più basse rispetto agli uomini, alle posizioni apicali, ricoperte ancora quasi esclusivamente dai colleghi maschiIl 49% del campione, per esempio, crede che gli stipendi maggiori siano appannaggio prevalentemente maschile e nessuna delle intervistate crede che le donne guadagnino di più. Inoltre, quasi 7 donne su 10 confermano che, nella propria azienda, la prima linea del management è ancora in gran parte territorio dei colleghi maschi. 

L'indagine Hays mette in luce un altro aspetto interessante nella linea di comandoil 60% delle intervistate ritiene che i colleghi reagiscano in maniera diversa riportando a un capo uomorispetto a un capo donna. I professionisti sembrano sentirsi meno a loro agio se al comando c'è una donnaUn uomo manager al contrario viene considerato più "affidabile" e per questo i lavoratori sono più propensi ad ascoltarlo e a raggiungere gli obiettivi che assegna.

Infine, si chiede alle intervistate di esprimere un giudizio sul team di lavoro composto in prevalenza da donnePer più della metà del campione (51%) in un ambiente tutto al femminile è facile che si accenda la competizione e la rivalità, con effetti negativi sulle performance lavorative. E solo per 2 su 10 una squadra tuttaal femminile può rappresentare un vantaggio per la produttività, perché le colleghe sono più propense ad aiutarsi tra loro, riuscendo a raggiungere i migliori traguardi. 

 

Hays plc è il gruppo leader a livello mondiale nel recruitment di professionisti specializzati e, quest'anno, festeggia il suo 50° anniversario. Il Gruppo è leader di mercato sia nel Regno Unito sia nell'Asia Pacifica, oltre a essere uno dei più importanti player nel recruitment in Europa Continentale e in America Latina. Hays opera sia nel settore pubblico, sia in quello privato, trattando contratti di lavoro di tipo permanente, temporaneo e contracting. Al 31 dicembre 2017, il gruppo può contare su 10.800 dipendenti operanti in 20 diverse specializzazioni, per un totale di 256 uffici distribuiti in 33 diversi mercati. Per l'anno fiscale terminato il 30 giugno 2017:

 

- il gruppo ha registrato ricavi netti per 954.6£ milioni e profitti operativi di 211.5£ milioni (senza considerare attività straordinarie)

- sono circa 70.000 i professionisti che hanno trovato lavoro a tempo indeterminato grazie al gruppo Hays, mentre sono 240.000 quelli che hanno trovato un impiego di tipo temporaneo 

- il 27% dei ricavi netti viene generato nel Regno Unito e in Irlanda, il 24% in Asia Pacifica, mentre il restante 49% in Europa Continentale e nel resto dei Paesi in cui il gruppo è operativo

- approssimativamente il 41% dei ricavi netti del gruppo Hays deriva da contratti di tipo continuativo, mentre il restante 59% deriva da impieghi di tipo temporaneo

- Hays opera nei seguenti Paesi: Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Cile, Cina Continentale, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Honk Kong, India, Irlanda, Italia, Giappone, Lussemburgo, Malesia, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Portogallo, Russia, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti d'America e Ungheria.



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