«Riduce le rughe, anche le più piccole,
ringiovanisce e tonifica la pelle di viso, collo e décolleté» dice
Patrizia Piersini, medico estetico di Torino e docente della Scuola
Superiore di Medicina Estetica dell’Agorà di Milano
Più diluito, per effetti naturali e per migliorare in modo concreto
la qualità della cute. È il Microbotox, una novità nel campo della
medicina estetica che consente di avere un aspetto più giovane e
rilassato, un nuovo splendore, grazie al botulino. «Oggi i pazienti
vogliono avere un aspetto riposato, ma senza stravolgere i lineamenti
del volto. “Risultati naturali” è la parola d’ordine, evitando eccessi o visi smaccatamente ritoccati» dice Patrizia Piersini, medico estetico di Torino e docente della Scuola Superiore di Medicina Estetica dell’Agorà di Milano.
Secondo l’American Society of Plastic Surgeons, la proteina botulinica è il trattamento estetico più praticato in assoluto con 6.7 milioni di trattamenti effettuati nel 2015, in aumento del 759% rispetto
al 2000. «Una crescita esponenziale, che è andata di pari passo con la
richiesta dei pazienti di trattare il viso con procedure che diano
risultati naturali, in modo da avere un aspetto solo più disteso, meno
stanco, raffinato e non finto o, addirittura, volgare. Il Microbotox è la risposta per chi vuole rinfrescare la propria immagine senza stravolgimenti» afferma il medico torinese.
Il principio attivo è sempre quello della proteina botulinica,
proteina altamente purificata prodotta dal batterio Clostridium
botulinum e approvata per l’uso medico-estetico in tutti i paesi del
mondo. «Con questa tecnica, la proteina botulinica è presente in micro
quantità, risultando comunque efficace: non solo attenua le rughe, ma
migliora soprattutto la qualità della pelle, donandole un aspetto più
tonico e compatto e restringendo notevolmente i pori dilatati» spiega
Piersini.
Cos’è. La tecnica del Microbotox è stata
messa a punto da Woffles Wu, chirurgo plastico di Singapore, e
pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Plastic &
Reconstructive Surgery: «La proteina botulinica è utilizzata in dosi
molto ridotte e la tecnica di applicazione risulta estremamente semplice e poco dolorosa:
si effettuano piccole punture con un ago sottilissimo a livello
dermico, quindi superficiale e non muscolare, come avviene di solito con
il botulino» dice Piersini.
Come funziona. Le “punturine” sono fatte a distanza
di circa un centimetro l’una dall’altra, iniettando piccole gocce di
Microbotox con un ago sottilissimo, lungo solo 4 millimetri. Lo scopo
non è bloccare il muscolo, ma intervenire sulle fibre superficiali che
sono responsabili delle rughe. Le sedute durano circa 10-15 minuti e
dopo il trattamento può verificarsi un lieve rossore che scompare in
poche ore e si può ritornare velocemente alle proprie attività sociali e
lavorative. I risultati si vedono dopo 2-3 giorni e hanno una durata di
circa quattro mesi. Il costo va dai 250 ai 500 euro.
In quali zone. È utilizzato per viso (in particolare
fronte, guance e zona perioculare), per collo e décolleté. «Il
Microbotox è utile per intervenire in aree particolarmente delicate,
come quella che circonda l’occhio, permettendo di correggere le piccole
rughe della palpebra inferiore, o per migliorare le rughe fini e
sottili delle guance. È ottimo anche per i pori dilatati, per l’acne
rosacea o per l’acne in fase attiva in quanto regola la secrezione di
sebo, diminuendo lo stato infiammatorio» spiega il medico estetico
torinese.
L’effetto. Il Microbotox corregge le rughe, in
particolare le più piccole, altrimenti difficili da eliminare. Si
utilizza anche nel décolleté e nel collo o per ridefinire l’ovale. Il
Microbotox ha anche un effetto visibile sulla qualità della pelle in
quanto regolarizza la ghiandola sebacea e quellasudoripara. La proteina
botulinica stimola inoltre fortemente i nostri fibroblasti alla
produzione di collagene, rendendo la pelle più elastica e compatta e
più distesa. Il Microbotox va nella direzione di un approccio sempre più
personalizzato sul singolo paziente. «Per ogni paziente, in base al
tipo di pelle e alle sue esigenze, si mette a punto un piano di
ringiovanimento adeguato, spesso combinando tecniche diverse» aggiunge
Piersini.
Non per tutto. La nuova tecnica è la soluzione
giusta per alcune zone del volto, ma non è indicato in altre, per questo
spesso è usato in combinazione con il botulino tradizionale o con i
filler riassorbibili per ottenere un risultato ottimale. Il consiglio è
di rivolgersi a un medico estetico esperto e affidarsi ai suoi consigli.
I pazienti. Il Microbotox è adatto a pazienti di
tutte le età, uomini e donne. «È indicato sia per i più giovani, che
iniziano ad avere le prime rughe, sia per migliorare in modo concreto le
pelli più mature ma anche per tutti quei pazienti che vorrebbero
provare la proteina botulinica ma temono un risultato non naturale.
L’età è relativa: le rughe, in particolare quelli mimiche, non sempre
sono correlate con l’età anagrafica» conclude Piersini.
Patrizia Piersini (www.patriziapiersini.com).
Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di
Torino, ha conseguito il diploma di Esperto in Medicina Estetica e
quello di Perfezionamento in Laser Chirurgia alla Scuola Superiore di
Medicina Estetica di Milano. Ha frequentato corsi di aggiornamento per
le tecniche di peeling, filler e laser negli Stati Uniti.
È stata
responsabile del Servizio di Medicina Estetica dell’Ospedale Koelliker
di Torino. I suoi campi di specializzazione riguardano gli impianti di
filler, i peeling chimici, la laserterapia, la dermocosmetologia, la
terapia anti-aging, la biostimolazione, le terapie della cellulite e
delle adiposità localizzate.
Ha partecipato come docente al Corso di
perfezionamento in “Chirurgia Estetica e Medicina Estetica”
all'Università degli Studi di Torino e al corso “Advanced Course of
Medicine and Cosmetology” al Polo Universitario di Asti. È docente alla
Scuola di Medicina Estetica dell’Agorà di Milano.
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