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venerdì 20 novembre 2020

Lavorare in smart working fa male all'amore: 7 donne su 10 non ha più voglia di farlo

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Il 74% delle donne italiane che lavorano da casa lamenta un drastico calo del desiderio. Ecco le regioni più colpite.

 

Che amore e pandemia non vadano d'accordo è ormai assodato: già questa estate uno studio di Gleeden, il sito leader degli incontri extraconiugali in Europa con oltre 7 milioni di utenti attivi, aveva rilevato come quasi 8 donne su 10, quest'anno, facesse davvero fatica a raggiungere l'orgasmo. Tra i motivi figuravano ansia, lo stress da quarantena, la paura del contagio e lo smartworking.

 

Adesso che gran parte d'Italia è nuovamente in lockdown, Gleeden ha voluto approfondire il fenomeno e ha lanciato una survey sulla sua community femminile per capire se lavorare da casa - un contesto che, almeno sulla carta, dovrebbe facilitare una vita più rilassata - favorisca o meno la propensione all'amore.

 

La risposta? Ovviamente è no. Almeno stando al 74% delle partecipanti* che afferma che da quando lavora da casa ha detto addio all'intimità.

 

Stress, preoccupazioni e outfit inadeguato uccidono il mood.

 

"Chi non lavora, non fa l'amore", cantava Adriano Celentano. Ma chi lavora da casa nemmeno, a quanto pare. I motivi sono molteplici, ma al primo posto risulta l'incapacità di staccare totalmente la testa dagli impegni lavorativi (82%), che per molte iniziano prima e finiscono molto più tardi di quando andavano in ufficio. Non essendoci più un cambio di scenario, quando il tragitto casa-lavoro consentiva un tempo tecnico di aggiustamento ai due diversi contesti, molte donne non riescono a staccare del tutto e continuano a rimuginare sulle loro to-do list.

 

In secondo luogo, la mancanza di tempo (69%): l'assenza di un controllo esterno come quello del capo e dei colleghi fa sì che, paradossalmente, chi lavora in smartworking si senta nella condizione di essere costantemente reperibile, per evitare di apparire come "quello che se ne approfitta". Di conseguenza si inizia prima, si finisce più tardi, non si prendono pause e anche il pranzo finisce per essere consumato alla scrivania. Ecco quindi che, anche se lo smartworking darebbe la possibilità di ritagliarsi dei momenti di intimità estemporanei e impossibili da avere con la routine precedente, in realtà sta togliendo tempo anche a quelli convenzionali.

 

Per moltissime anche lo stile (62%) che hanno iniziato ad adottare in lockdown sta influendo negativamente sull'eccitazione sessuale. Pigiami, tute e yoga pants, così come il non truccarsi o acconciarsi più i capelli con la stessa frequenza di prima, non aiutano a sentirsi sexy e provocanti. E anche se il compagno è di quelli a cui non importa molto di queste cose, tanto basta a molte donne per non sentirsi "in mood". Ovviamente questo è valido anche per gli uomini, sicuramente meno attraenti in felpone e joggers che ben pettinati e in un completo da lavoro.

 

No Martini? No party.

 

Infine, a sorpresa, anche la scomparsa dell'aperitivo tra colleghi (24%) è tra i motivi imputabili del calo della libido delle donne lavoratrici da remoto. Era infatti un momento distensivo, che consentiva di rilasciare lo stress e la tensione accumulata durante la giornata, condito con quella giusta dose di alcol capace di lasciare andare l'inibizione e mettere nel mood giusto per approdare felici e vogliose tra le braccia del compagno una volta varcata la porta di casa. E invece, il nuovo Coronavirus si è portato via anche questo.

 

Calo del desiderio da smartworking, le regioni più colpite.

 

Tra le regioni dove il fenomeno sembra essere il più sviluppato, al primo posto figura la Lombardia (what else?) seguita da Piemonte, Veneto, Lazio e Friuli. Le donne più affette da questo calo del desiderio da smartworking sono infatti le milanesi, le bergamasche, le varesotte, le torinesi, le padovane, le romane e le udinesi**. In zona gialla, per il momento, toscane, campane, lucane e molisane.

 

Tra le scuse più usate, invece, per declinare le avances di mariti e fidanzati figurerebbero il sempre verde mal di testa, un ciclo mestruale senza fine apparente, i figli nella stanza accanto e la semplice verità: amore, sto ancora pensando al lavoro!

 
 

 

*Sondaggio online condotto dal 2 al 16 novembre 2020 su 1.982 donne italiane a Gleeden che hanno dichiarato di lavorare in smartworking.
**Classifica stilata in base alla provenienza delle utenti che hanno risposto al sondaggio.

 

A proposito di Gleeden

Fondato nel dicembre 2009, Gleeden.com è il pioniere e il punto di riferimento degli incontri extraconiugali in Italia e in Europa. Le persone sposate (o in coppia) non hanno più bisogno di mentire riguardo il proprio status matrimoniale per fare nuovi incontri e possono finalmente concretizzare il loro desiderio di avventure extraconiugali su una piattaforma sicura e anonima.
Gleeden rappresenta oggi una community di oltre 7 milioni di iscritti nel mondo. Pensato da un team 100% al femminile e animato da una folta cerchia di esperti (scrittori, sociologi, psicologi, coach...), Gleeden è il sito dove le donne conducono il gioco.



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domenica 27 settembre 2020

Sondaggio rivela: il 92,8% dei pazienti pronti a tornare dai chirurghi plastici ed estetici. Trattamenti viso e filler i trattamenti più richiesti


Pubblicato su Aesthetic Surgery Journal lo studio "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19" realizzato su 8.000 pazienti

Sondaggio rivela: il 92,8% dei pazienti pronti a tornare dai chirurghi plastici ed estetici. Trattamenti viso e filler i trattamenti più richiesti

I risultati dell'indagine realizzata durante il lockdown dal gruppo di medici di SecurityMed: desiderio di prendersi cura di sé e fiducia nei medici sono omogenei in tutte le regioni. Tendenze confermate con le prime impressioni degli specialisti dopo i primi mesi di riapertura: «I pazienti sono pronti a tornare in clinica. La nostra priorità dev'essere la sicurezza» spiega il chirurgo plastico Bruno Bovani, fra i coordinatori dello studio

 

Bellezza e sicurezza. Due desideri che vanno di pari passo per i pazienti italiani di medicina estetica e chirurgia plastica, che dopo l'emergenza Covid-19 sono tornati a riprogrammare visite, trattamenti e interventi pianificati in precedenza. E, pur con una maggiore attenzione verso la sicurezza e qualche condizionamento economico per i più giovani, ritengono che investire per vedersi belli, soprattutto in viso, sia importante per sentirsi bene in questo momento difficile.

Queste le conclusioni a cui è giunto lo studio "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19": un'indagine realizzata ad aprile fra oltre 8.000 pazienti dai medici del gruppo SecurityMed e che è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Aesthetic Surgery Journal. «Durante l'emergenza sanitaria – spiega Bruno Bovani, chirurgo plastico di Perugia, tra i coordinatori dello studio– abbiamo costituito un gruppo che oggi conta oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica, in modo da condividere conoscenze e strategie per pianificare la ripartenza in totale sicurezza. La survey ci ha permesso di conoscere desideri, esigenze e percezione dei nostri pazienti, in modo da garantire, alla riapertura, servizi in linea con le aspettative del mondo post-Covid». Oltre a Bruno Bovani, fanno parte della faculty scientifica dello studio i chirurghi Fabrizio Melfa, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.

 

Il sondaggio di SecurityMed, che rappresenta in modo omogeneo tutte le regioni italiane e riflette la netta prevalenza di donne (94.3% del campione) fra i 46 e i 60 anni (48,1%) fra i consumatori di medicina e chirurgia estetica, evidenzia che la quasi totalità dei pazienti (92,8%) con il ritorno alla normalità tornerà a rivolgersi allo specialista: il 46,9% lo farà nelle stesse modalità di prima, il 45,9% con necessità di spiegazione dei protocolli di sicurezza. Per quanto riguarda le visite e i trattamenti già fissati prima del lockdown, il 45% dei pazienti ha dichiarato di volerli riprogrammare subito, mentre il 23,4% posticiperà per motivi economici.

Quanto al desiderio di trattamenti o interventi estetici, per quasi il 50% dei pazienti non è stato influenzato dalla pandemia. Durante la chiusura il 40% degli intervistati ha rilevato che l'aspetto fisico ha avuto un impatto importante sull'aspetto psicologico; in questo periodo ciò che mancato di più sono i trattamenti viso (72% per le donne e 57% per gli uomini).

E venendo invece alle risorse finanziarie che i pazienti di medicina e chirurgia estetica sono disposti a mettere in campo, il 60,5% ha risposto che saranno le stesse di prima, senza differenze di genere ma con una disponibilità minore nelle fasce più giovani. «Le risposte a tutte queste domande – sottolinea Bruno Bovani – non sono correlate al diverso impatto che l'emergenza sanitaria ha avuto nelle varie regioni italiane».

 

L'esperienza dei medici nei primi mesi di riapertura degli studi conferma le tendenze evidenziate dallo studio. «La domanda è rimasta stabile e i pazienti dimostrano fiducia nelle misure di sicurezza messe in campo – conclude Bovani –. Un effetto della pandemia è che la stagionalità è saltata: molti hanno cancellato o posticipato le ferie, perciò abbiamo avuto una consistente richiesta di procedure che normalmente d'estate sono poco praticate, come i trattamenti fotosensibilizzanti. Il focus è sicuramente sul viso, con i filler iniettabili per zigomi e labbra al primo posto fra i desiderata».

 


SecurityMed – Gruppo composto da oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica Italiani riunitisi durante l'emergenza sanitaria per gestire la riapertura degli studi e garantire ai pazienti le migliori cure in totale sicurezza. SecurityMed ha realizzato lo studio multicentrico "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19", coordinato dalla faculty scientifica composta da Fabrizio Melfa, Bruno Bovani, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.



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martedì 22 settembre 2020

Studio del Burlo conferma la bontà dell'allattamento al seno in maniera rilassata

ALLATTARE AL SENO IN MANIERA RILASSATA È POSSIBILE E BENEFICO

Uno studio condotto dall'Irccs materno infantile "Burlo Garofolo" di Trieste conferma la bontà del biological nurturing: allattare in posizione rilassata e semi reclinata favorisce l'allattamento e diminuisce le problematiche del seno

 

Il biological nurturing, concepito e studiato dall'ostetrica inglese Suzanne Colson, è un nuovo approccio che permette alla madre di allattare in posizione rilassata e semi reclinata, con il neonato posto ventralmente sopra di sé, in modo che ogni parte del corpo del bambino sia a stretto contatto con la mamma. Questo metodo si contrappone a quello tradizionale secondo cui la madre, seguendo regole e posizioni precise, allatta seduta dritta, con il bambino sorretto in braccio; in questo modo, a causa della forza di gravità, il neonato tenderà a essere allontanato dalla madre. La posizione semi reclinata invece "apre" il corpo della mamma promuovendo il movimento del piccolo verso il seno, attraverso l'attivazione dei riflessi neonatali primitivi che stimolano l'allattamento, riducendo notevolmente i problemi al seno.

A dimostrarlo è stato uno studio condotto dall'Irccs materno infantile "Burlo Garofolo" di Trieste, recentemente  pubblicato sulla prestigiosa rivista "International Breastfeeding Journal" (https://internationalbreastfeedingjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13006-020-00261-4).

«L'importanza dello studio – riferisce Laura Travan, responsabile della Struttura Semplice Nido e Rooming-in dove è stata condotta la ricerca – tiene anche conto della fattibilità del nuovo approccio in un ambiente complesso come quello del Burlo, ospedale specializzato di terzo livello, e in una situazione di vita reale. A seguito degli ottimi risultati dello studio, il biological nurturing è diventato il metodo di scelta per l'avvio dell'allattamento presso il nostro Irccs, al punto da prevedere la formazione obbligatoria di tutti gli operatori sanitari per promuoverlo e sostenerlo».

 «Un approccio in grado allo stesso tempo di promuovere l'allattamento al seno con tutti i benefici che esso comporta, e di dimezzare l'incidenza dei fastidi che ne possono derivare, ha il potenziale per diventare un'importante misura di salute pubblica. Sarà interessante capire se, con il medesimo protocollo adottato al Burlo, in contesti totalmente differenti i risultati si manterranno», aggiunge Luca Ronfani, Direttore della Struttura di Epidemiologia del Burlo Garofolo e coordinatore dello studio.

A partire dal ricovero in ospedale dopo il parto, 208 donne sono state divise in due gruppi e hanno seguito i due diversi metodi di allattamento: quello innovativo del biological nurturing e quello tradizionale. «Si tratta del primo studio sperimentale realizzato a livello mondiale su questo approccio; quanto emerso – dichiara Mariarosa Milinco, della Struttura Complessa di Epidemiologia Clinica e Ricerca sui Servizi Sanitari – dimostra che i problemi al seno, come le dolorose ragadi che si possono formare sui capezzoli, sono più che dimezzati nelle donne che hanno allattato in posizione rilassata e semi reclinata. Con il biological nurturing viene promossa la continuità tra vita fetale e vita neonatale, in termini di contatto fisico e frequenza di alimentazione».

La vera innovazione del biological nurturing è rappresentata dal grande spazio lasciato all'istintività della madre e del bambino. «Le mamme non hanno più un compito da imparare ed eseguire, come avviene con le posizioni di allattamento tradizionali – prosegue Enrica Causin, infermiera del Nido ospedaliero –, semplicemente sono incoraggiate ad accomodarsi con la schiena semi reclinata e rilassata così da favorire il naturale percorso del bambino verso il seno: viene di fatto attuato un potenziamento di ciò che madre e figlio saprebbero naturalmente fare se lasciati liberi di conoscersi in modo istintivo e non supervisionato»Con il biological nurturing si assiste a un totale cambiamento rispetto al metodo tradizionale che prevede invece spiegazioni dettagliate da parte degli operatori sanitari che valuteranno la correttezza dell'operazione, ponendo la mamma nella stressante condizione di essere quasi sottoposta a un esame.

«Questa ennesima importante pubblicazione internazionale – sottolinea il Direttore Generale dell'Ircss, Stefano Dorbolò – costituisce la conferma della qualità del lavoro svolto da ricercatori e medici del nostro Istituto. Nello specifico – conclude -, il lavoro oggetto della pubblicazione conferma l'attenzione continua che il Burlo dedica alle condizioni di vita delle madri e dei bambini in ogni momento, attraverso un approccio teso al miglioramento continuo delle cure, delle tecniche e delle metodologie applicate».



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mercoledì 16 settembre 2020

Coppette mestruali: un vademecum per non sbagliare, firmato dalla ginecologa e dalla sessuologa



Raccolte le risposte alle più frequenti domande sulle coppette mestruali
Il vademecum per un corretto e facile utilizzo delle coppette mestruali
Una ginecologa e una sessuologa hanno raccolto le principali domande tra le loro pazienti che già utilizzano le coppette mestruali e altre che vorrebbero saperne di più

Milano, 16 settembre 2020 – "Le basi!", direbbero tra loro le ragazzine per sciogliere i dubbi delle coetanee incuriosite e combattute dal voler abbandonare l'assorbente (interno o esterno) per utilizzare le coppette mestruali.
Sono proprio quelle (le basi!) che abbiamo voluto raccogliere in un vademecum che contiene risposte semplici e precise fornite da una ginecologia (Manuela FARRIS) e una sessuologia (Roberta ROSSI) sul corretto e facile utilizzo delle coppette mestruali. 
Un tema ampiamente discusso e reso popolare da Intimina - la linea di coppette mestruali compatte in silicone medicale – che da sempre promuove grazie anche alla campagna  #WhileBleeding per stimolare le donne a voler condividere virtualmente le situazioni piacevoli anche in "quei giorni" .

Quale coppetta scegliere? 
Esistono diversi tipi di coppetta. Alcune sono particolarmente adatte alle principianti, altre adatte a chi ha una vagina più lunga, altre ancora per chi vuole avere rapporti sessuali anche durante il ciclo.
Come faccio a scegliere la misura giusta per me? 
Esistono due taglie: 
taglia A, per flussi mestruali non abbondanti e per chi non ha partorito (o ha partorito con taglio cesareo) 
taglia B, per chi ha un flusso mestruale più abbondante o donne che hanno partorito spontaneamente 
E' difficile metterla? 
Mettere la coppetta è molto più facile di quanto si pensi. Basta piegarla a metà e inserirla in vagina verso il basso. In genere è preferibile usare la stessa posizione che si usa abitualmente per inserire gli assorbenti interni, ma alcune ragazze preferiscono una posizione di squat. Una volta inserita bisogna passare il dito intorno per assicurarsi che sia aperta. Se così fosse, ripeti l'operazione
La coppetta potrebbe andare troppo su? 
Non può andare  troppo su perché la vagina ha una lunghezza limitata che si può facilmente controllare mettendo un dito in vagina
Cosa devo fare se non riesco a toglierla? 
Innanzitutto rilassati. Togliere il vuoto è facile basta schiacciare leggermente la coppetta sopra l'anello per togliere il vuoto che si è creato e successivamente tirare l'anello.
Nel caso in cui questa manovra non funzioni, bisogna inserire pollice e indice delicatamente in vagina, spingere con i muscoli vaginali verso il basso e provare a schiacciare qualche volta la coppetta tra le due dita fino a quando non si toglie il vuoto. Se anche questa manovra non funziona bisogna inserire un dito fino a sentire il bordo della coppetta e toglierlo dal collo dell'utero
Per quanto tempo posso tenerla inserita? 
La coppetta può essere usata fino a 12 ore consecutive. In base alla quantità del flusso mestruale potrebbe essere necessario toglierla prima
Ogni quanto tempo devo comprarne una nuova?
Le coppette mestruali possono durare fino a 10 anni se tenute bene. In genere però può essere indicato cambiarla dopo 3 anni
Possono provocare allergie o infezioni?
La coppetta mestruale è fatta in materiale anallergico ed è indicata soprattutto per chi è allergica agli assorbenti. Non c'è nessun aumento di infezioni con l'uso della coppetta mestruale
Non ho mai avuto rapporti, posso utilizzare la coppetta mestruale? 
Ci sono coppette adatte a ragazze che non hanno ancora avuto rapporti. Sono più piccole, (ma non meno capaci di trattenere il flusso) più morbide e più facilmente utilizzabili. Quindi nessun timore nell'utilizzare la coppetta anche se non è ancora iniziata una attività sessuale penetrativa. Magari conviene, prima di provare a introdurla, prendere un poco di confidenza con la zona e quindi provare a inserire un dito all'interno della vagina e spostarlo delicatamente avanti e indietro. Questo permetterà di muoversi più agevolmente quando si inserirà la coppetta la prima volta. Successivamente sarà tutto molto più semplice. 
Posso avere rapporti sessuali con la coppetta? 
Si: è possibile rimuovere il tabù del sesso durante le mestruazioni utilizzando la coppetta adatta. Si tratta di una coppetta che ricorda un diaframma. E' facile da utilizzare, è sicura e comoda. Con questa coppetta (Ziggy Cup non avrai il timore di sporcarti durante i rapporti sessuali e ti aiuterà a superare il disagio di non sentirsi desiderabili durante il ciclo.  Con la coppetta si è libere di mantenere e soddisfare il proprio desiderio sessuale anche durante le mestruazioni.  
Se uso la coppetta durante la penetrazione, il mio partner la sentirà? 
La coppetta che si usa durante i rapporti sessuali penetrativi è fatta appositamente, realizzata in silicone sottile, perché il partner non possa arrivare a percepirla, quindi si può utilizzare con tranquillità e senza timore che disturbi la sessualità.  

Informazioni su Intimina: 
Fondata nel 2009, Intimina è la linea completa di prodotti a marchio svedese per il benessere intimo delle donne. Con tre gamme di cure - Mestruale, Rinforzo del pavimento pelvico e Benessere femminile - Intimina ha prodotti per donne di tutte le età. Ogni prodotto è realizzato con materiali di alta qualità sicuri per il corpo ed è stato progettato e testato con il supporto di un gruppo mondiale di consulenti medici e ginecologi.


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mercoledì 26 agosto 2020

PEPSICO ANNUNCIA CON ORGOGLIO LA SPONSORIZZAZIONE DEL CAMPIONATO FEMMINILE DI CALCIO UEFA



PEPSICO ANNUNCIA CON ORGOGLIO LA SPONSORIZZAZIONE

DEL CAMPIONATO FEMMINILE DI CALCIO UEFA

 

Pepsi®, Lay's® e Gatorade insieme per il campionato europeo femminile di calcio UEFA fino all'estate 2025.

 

MILANO – 26 agosto 2020 In vista della finale femminile di UEFA Champions League che si terrà domenica 30 agosto, PepsiCo (NASDAQ: PEP) annuncia la sua partnership pluriennale con UEFA Women's Football, rafforzando ulteriormente la sua presenza in tutto il panorama calcistico d'élite. La partnership del gruppo PepsiCo con il campionato europeo femminile si affianca alla pluriennale sponsorizzazione della UEFA Champions League maschile.

 

"PepsiCo è orgogliosa di unificare e rafforzare la partnership globale con UEFA includendo anche il campionato europeo femminile", ha dichiarato Ram Krishan, Global Chief Commercial Officer di PepsiCo, proseguendo "Questo è un momento importante per l'evoluzione dello sport e per il nostro business in tutto il mondo. Non vediamo l'ora di accelerare la crescita di questo entusiasmante gioco, impegnandoci per il futuro del calcio femminile."

 

La partnership quinquennale vedrà PepsiCo sostenere il calcio femminile a tutti i livelli fino all'estate 2025. PepsiCo sarà partner principale della UEFA Women's Champions League, della UEFA Women's EURO, della UEFA Women's Championships Under-19 e Under-17, e della UEFA Women's Futsal EURO; sostenendo anche il programma UEFA Together #WePlayStrong che mira a incoraggiare più ragazze e donne a giocare a calcio.

 



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domenica 16 agosto 2020

Polvere (vera) di diamanti sul viso, Seticrei lancia il nuovo "rituale "dei vip

DONATELLA, LA COACH DELLA PELLE CHE INVENTO' IL PRIMO RITUALE ALLA POLVERE DI DIAMANTE
 
 
L'alchimista bresciana della skincare presenta il rivoluzionario trattamento anti-age che fa brillare il volto. È la sua ultima ricetta, arriva dopo decenni di studi. Tutto è iniziato con un'acne adolescenziale, adesso gestisce la beauty routine dei vip


La storia professionale di Donatella Colangelo inizia con un'acne virale. Aveva 16 anni quando il suo viso si deturpò. Lei provò di tutto: creme, consulti, trattamenti. Ma nulla le risolveva il problema, che di tanto in tanto persino peggiorava. Solo a 26 anni è riuscita a trovare la soluzione: da sola, da autodidatta. "A forza di studiare sui manuali le ricette per comporre le creme, sono riuscita a trovare quella che faceva al caso mio: la bava di lumaca purissima al cento per cento", spiega la lady del beauty, che oggi ha 42 anni e che nel 2015 ha fondato Seticrei, azienda che opera nella cosmesi naturale di lusso. "Non me ne ero ancora resa conto. Ma dalla mia esigenza personale era ormai nata una passione, e dalla passione a poco a poco stava per nascere il mio destino professionale".
Mentre Donatella studiava (negli anni, ha anche portato a termine il master in scienze e tecnologie cosmetiche dall'Università di Ferrara) la sua vita era ritmata prima dal lavoro in banca e poi dalla collaborazione con lo studio di commercialisti dei genitori. Fino a quando, dopo aver instaurato delle collaborazioni con dei piccoli laboratori cosmetici artigianali, decise di proporre al mondo le proprie ricette, fondando l'azienda che ha sede a Castelletto di Leno, in provincia di Brescia. Oggi Seticrei è specializzata nella realizzazione di linee di cosmetici naturali per tutti i tipi di pelle. Spiega Donatella: "Ogni mia ricetta è "dermofila": asseconda l'andamento della pelle, organo vivente a volte trascurato".

Alla base di Seticrei oggi c'è il concetto di rinascita. Ogni giorno ci si può ricreare, ricostruirsi. E Donatella è un coach della pelle, guru della bellezza. "Il mio lavoro si concentra sulla realizzazione di veri e propri rituali di bellezza", così lei spiega la sua filosofia basata sull'educazione cosmetica rivolta al cliente. "Il mio obiettivo principale non è solamente migliorare l'aspetto e la salute della pelle, ma sensibilizzare le mie clienti alla conoscenza dei prodotti cosmetici, insegnare loro a leggere le etichette. Abbiamo anche fondato una Academy, per noi è fondamentale che siano noti gli elementi che vanno a comporre il prodotto. Alla base di tutto c'è l'Inci, l'International nomenclature of cosmetic ingredients, una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti presenti all'interno di un prodotto cosmetico".

Un percorso formativo, questo, che affascina chi la incontra. E che viene oggi proposto anche in centri estetici esclusivi di Brescia, Milano e Montecarlo. Nel corso degli anni, molti vip del mondo dello spettacolo si sono affidati a lei: sulla sua pagina Instagram ci sono alcuni dei loro volti. Attori e presentatori televisivi che si sono rivolti a Seticrei solo tramite passaparola, per provare trattamenti esclusivi. Come ad esempio l'unico rituale da cabina al mondo che utilizza polvere di diamante nebulizzata, che poi viene massaggiata direttamente sul viso. Esistono peraltro creme al diamante, ma è la prima volta che la polvere di diamante naturale viene usata pura in un trattamento estetico, un'innovazione assoluta che ha un ruolo di anti-age per la pelle e dona anche una preziosa brillantezza al volto.
Il diamante è infatti minerale perfetto per la salute e la gioventù della pelle: le restituisce un aspetto giovanile mediante l'attivazione di naturali processi anti-invecchiamento. Inoltre, la protegge dagli effetti nocivi del sole e dell'inquinamento. Non solo: i diamanti vengono impiegati anche per la loro struttura fisica. Sotto forma di microcristalli o microparticelle di diversa taglia, sono elementi essenziali per rinnovare l'epidermide e rimuovere le impurità che la intossicano.

"Andiamo a nutrire la pelle con oligoelementi che attivano le reazioni chimiche vitali delle cellule, intervenendo nella microcircolazione epidermica", conclude Donatella. "Abbiamo aggiunto i peptidi, aminoacidi utilizzati per la loro efficacia anti-aging. Sono sostanze "messaggere": sull'epidermide si trovano delle strutture composte da zucchero, polisaccaridi, che hanno la funzione di ricettori. Questi recettori captano le sostanze messaggere generate dai peptidi e lo trasmettono al nucleo della cellula, che genera una pelle più sana e luminosa. Siamo orgogliosi di questa linea, è meraviglioso vedere la luce che crea sui volti di chi la usa".


UFFICIO STAMPA VELVET MEDIA / press@velvetmedia.it / 366 2470938

SCHEDA - IL RITUALE DA CABINA ALLA POLVERE DI DIAMANTE
Per ottenere i benefici derivanti dalla polvere nebulizzata di diamante naturale sulla pelle, Seticrei ha creato un rituale da cabina, unico a livello mondiale, che prevede il massaggio del viso. Eccolo:
Inumidire il viso con acqua tiepida
Detergere a fondo la pelle con LATTE DETERGENTE AL CAVIALE
Risciacquare il latte detergente con acqua tiepida
Sulla pelle umida ma non bagnata procedere con:
GOMMAGE VISO, se la pelle si presenta impura, con grana spessa;
LEVIGANTE VISO DELICATO, se la pelle si presenta secca o sensibile;
Risciacquare il viso dal GOMMAGE o LEVIGANTE VISO DELICATO
Preparare l'ALGINATO da stendere sul viso utilizzando le seguenti dosi: 3-4 cucchiaini di polvere con 15 ml di soluzione da mescolare insieme
Lasciare in posa l'alginato 30/40 minuti, dopo 15 minuti la cliente inizia a sentire la pelle che tira e poi sempre di più
Rimuovere l'alginato con acqua tiepida
Asciugare perfettamente il viso
Prendere l'OLIO AL CAVIALE e mescolare la polvere di diamante naturale insieme all'olio e procedere con un massaggio che coinvolga il decoltè, zona cervicale e viso.
Prendere la POLVERE DI DIAMANTI NATURALI (flacone da 5 ml) e cospargere il viso di polvere
Il massaggio dovrà durare almeno 15/20 minuti
A massaggio terminato cospargere nuovamente il viso con il FINISH DIAMOND picchiettando
A massaggio terminato mettere il SIERO DIAMOND da cabina su tutto il viso, che va agitato prima di essere utilizzato
 
 
Donatella Colangelo

giovedì 23 luglio 2020

Estate e fertilità, la stagione più calda è la migliore per concepire un bambino.

IVI: estate e fertilità, la stagione più calda è la migliore per concepire un bambino.
  • In estate i ritmi più rilassati determinano un calo delle tensioni, una crescita dell'intimità e dunque delle possibilità di concepimento.
  • L'aumento della melatonina, dovuto alla luce, rappresenta un regolatore naturale del ciclo mestruale.
  • La vitamina D migliora la qualità degli ovociti.

Roma, 23 luglio 2020

L'estate è la stagione ideale per provare ad avere un bambino. I ritmi sono più rilassati e distesi, le tensioni calano e le vacanze rappresentano un momento ideale per coltivare l'intimità e lo stare insieme. Tuttavia, non sono solo ragioni antropologiche e sociali che spingono gli esperti a sostenere questa tesi, ma anche ragioni scientifiche.

"La vitamina D gioca un ruolo fondamentale per le donne." Afferma Daniela Galliano, medico, chirurgo, ginecologo, direttrice del Centro IVI di Roma. "D'estate, con l'allungarsi delle giornate e l'aumento delle ore di luce, i livelli di questa preziosa vitamina si innalzano determinando un miglioramento nella qualità degli ovuli femminili. In più, il conseguente innalzamento del livello di melatonina, determina una naturale regolazione del ciclo mestruale." "Così – continua la dottoressa – per le coppie che sono in cerca di un figlio, non solo sarà molto più semplice calcolare il periodo dell'ovulazione ma anche più preciso."

"Inoltre, il periodo estivo è fondamentale anche per alleviare lo stress, uno dei principali nemici della fertilità. È importante dedicare tempo a sé stessi, concedendosi il giusto riposo e recuperando un ciclo naturale di sonno – veglia, non cadenzato dai pressanti ritmi della quotidianità".

 

"Anche se la diffusione del Covid-19 ha determinato l'insorgere di numerose paure e preoccupazioni per il futuro, parallelamente l'emergenza sanitaria ha generato un desiderio di rinascita per molte coppie, che, ritrovandosi durante il lockdown, si sono riscoperte e hanno scoperto un forte desiderio di genitorialità. La convivenza forzata di questi mesi ha anche spinto coloro le quali sospettavano un problema di fertilità a confrontarsi, ad affrontare finalmente il problema e a rivolgersi a medici specialisti, una volta riaperte le attività di pma. I nostri dati IVI, raccolti dalla riapertura di giugno ad oggi, dimostrano infatti come le prime visite siano in aumento rispetto allo scorso anno. Un dato che in parte rincuora, considerando come il Bilancio Demografico Istat 2019 ci confermi di essere in presenza del più forte calo demografico dall'Unità d'Italia. Speriamo – conclude Daniela Galliano – che questo possa essere l'inizio di una ripresa del Paese, anche dal punto di vista demografico."

 

"Anche quindi per coloro che stanno affrontando un trattamento di Fecondazione Assistita, l'estate può essere una stagione in cui il relax e la serenità del tempo libero possono essere utili per affrontare il trattamento nel migliore dei modi, con alcune precauzioni. Ad esempio, dopo il transfer di embrioni è consigliabile evitare situazioni in cui la temperatura del corpo possa salire, come la sauna o l'abbronzatura.  Attenzione anche alla disidratazione e a sport che prevedano movimenti bruschi. E niente alcol o farmaci, senza prima aver chiesto consiglio a un medico."



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lunedì 29 giugno 2020

PAROLA D’ORDINE: TONIFICARE. IL WORKOUT FIRMATO ASPRIA HARBOUR CLUB DA FARE IN SPIAGGIA

PAROLA D'ORDINE: TONIFICARE

IL WORKOUT FIRMATO ASPRIA HARBOUR CLUB DA FARE IN SPIAGGIA

Elena Mauri, trainer esperta del Club, svela 4 esercizi per rassodare e definire la silhouette in vista dell'estate

Milano, giugno 2020 In attesa di capire le modalità che ci permetteranno di vivere i nostri bellissimi mari durante l'estate, trasformiamo la spiaggia nella nostra palestra personale a cielo aperto, sempre rispettando le regole di distanziamento, accompagnati dalla colonna sonora delle onde che si infrangono sul bagnasciuga. Aspria Harbour Club, oasi di benessere in zona San Siro, ha creato un workout per recuperare tono muscolare,dopo un periodo che in cui l'attività fisica è stata prevalentemente stanziale.

Elena Mauritrainer esperta Aspria, spiega 4 esercizi da eseguire a terra, per tonificare braccia, glutei e addominali. Prima però, è bene eseguire 10' di riscaldamento, con camminata veloce o corsa lenta.

1) PLANK IN APPOGGIO SUI GOMITI"posizionatevi a terra in appoggio sugli avambracci, con il corpo proteso dietro. Il corpo deve essere completamente allineato come una tavola (daqui la parola Plunk). Mantenete la posizione per 30 secondi; in progressione, si può arrivare a 5 minuti. L'esercizio è volto a rafforzare i muscoli addominali, delle spalle e della schiena."

2) PONTE PER I GLUTEI: "distesi supini con braccia lungo i fianchi, piegate le gambe e appoggiate la pianta dei piedi a terra; spingendo sui piedi sollevate il bacino, caricando il peso del corpo sulla zona dorsale della schiena. Allineate bacino e colonna vertebrale senza inarcare la schiena. Mantenete la posizione alcuni secondi e tornate a terra. Eseguite 15/20 ripetizioniper glutei e addominali ridefiniti."

3) SLANCIO E FLESSIONE, GAMBA-BRACCIO"in quadrupedia, distendete posteriormente una gamba e anteriormente il braccio opposto, allineando braccia – busto – gamba e rimanendo in equilibrio su 2 appoggi per 3 secondi.  Per 10 volte tocco il ginocchio con la mano opposta e ridistendo riportando il corpo in allineamento. Cambio braccia e ridistendo per 10 movimenti. Con questo esercizio alleniamo la muscolatura addominale, paravertebrale e dei glutei."

4) PIEGAMENTI BRACCIA IN GINOCCHIO"portate le mani all'altezza delle spalle e appoggiatevi sulle ginocchia mantenendo il copro in tenuta. Arrivate col petto vicino al suolo e distendete le braccia. Ripetere per 10/15 volte. Se sufficientemente allenati, potrete eseguire l'esercizio anche a gambe tese, senza appoggiare le ginocchia. "

Prova costume o no, ritrovare il tempo e gli spazi per dedicarsi all'attività sportiva è un toccasana per mente e corpo ed AspriaHarbour Club lo sa bene, che da sempre mette al centro della sua offerta il benessere a 360° dei propri ospiti.

 

 


Aspria Harbour Club

Via Cascina Bellaria, 19

20153 Milano

Profilo di ASPRIA Harbour Club

Nel 2009 l'Harbour Club è entrato a far parte dell'Aspria Collection che, con i suoi club, Spa e hotel, è oggi al servizio di oltre 35.000 soci. Aspria è un gruppo prestigioso e pluripremiato che riunisce i migliori club privati di sport, di benessere e per la famiglia, hotel e centri Spa in tutta Europa. L'ampia "collezione" si estende tra Bruxelles, Berlino, Amburgo e Hannover fino, appunto, a Milano; è caratterizzata da un'offerta di grande qualità, con servizi personalizzati per rispondere alle esigenze di ciascun socio. Tra il 2001 e il 2012 Aspria è cresciuta passando da un club (l'apertura del club Aspria di Bruxelles risale a giugno 2001) a otto (AspriaUhlenhorst ad Amburgo è stato inaugurato a Marzo 2012), incorporando, inoltre, l'offerta alberghiera ad Amburgo, Hannover, Berlino e ad Aspria Royal La Rasante a Bruxelles.



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lunedì 22 giugno 2020

La mascherina diventa un filtro fashion Instagram. L'idea dell'influencer Ida Galati, lanciata dal suo profilo @lestanzedellamoda

La mascherina diventa un filtro fashion Instagram

Da accessorio comune della cultura orientale, a protezione essenziale per la salute di tutto il mondo, e ora anche social trend. L'influencer Ida Galati crea un filtro apposito su Instagram

 

 

In tempi ancora poco sospetti (e con zero casi dichiarati in Europa), alla Fashion Week londinese di febbraio quello delle mascherine personalizzate abbinate all'outfit sembrava poter diventare un trend. Più di un influencer inglese, infatti, aveva deciso di indossarle per farsi notare dai fotografi di street style, facendo chiaramente riferimento a cosa nel frattempo stesse accadendo in Cina.

 

Ma il resto del mondo, Milano compresa, non aveva accolto il lancio del trend durante la Fashion Week, anzi! Tanti influencer nostrani all'epoca avevano dichiarato quanto fosse di cattivo gusto inserire un elemento così "forte" nell'outfit, speculando e in qualche modo sfruttando un tema così delicato e preoccupante. Pochi giorni dopo, però, il coronavirus è arrivato anche a Milano e quello che poteva sembrare un vezzo fuori luogo è diventata una necessità.

 

Da accessorio molto diffuso nella lontana cultura orientale, le mascherine sono diventate indispensabili anche in Italia e in Europa, al fine di salvaguardare la salute di tutti. Tante le aziende di moda, da Gucci a Versace, fino a Luis Vuitton, che hanno convertito il proprio asset, per iniziare a produrre mascherine, inizialmente sono basiche ed essenziali.

 

Nelle ultime settimane si sono visti in giro modelli personalizzati, colorati, fantasia o, ancora, in pendant con ciò che si indossa, tanto da farle diventare un accessorio trendy.

 

"Se proprio devo, meglio che sia colorata e perché no, che rispetti anche la mia personalità e il mio stile". È quello che da subito ha dichiarato la digital strategist e influencer Ida Galati, che ha deciso dapprima di realizzare alcuni video tutorial su come fare mascherine d'emergenza (per molto tempo sono state introvabili ovunque), che fossero allegre e colorate a partire da un tovagliolo di carta, passando poi a sostenere sul web le aziende che iniziavano a produrre e proporre mascherine personalizzate.

 

Oggi Ida Galati lancia dal suo profilo Instagram @lestanzedellamoda un divertente filtro con mascherine belle da indossare, che comunichino gioia per la vita, anche e soprattutto in questo momento. Colori pastello e fiori gentili, due versioni di mascherina, una che sembra stampata e l'altra con fiori in rilievo, e una terza opzione in cui puoi "abbassarla" e rimanere con un filo di eyeliner e mascara.

 

"C'è chi ritiene che la mascherina sia una cosa seria e tale deve rimanere, che sia quasi blasfemo renderla un oggetto fashion, ma qui credo che non si tratti di questo. – afferma Ida Galati – Si tratta del fatto che nessuno vorrebbe indossare qualcosa che non consentirà all'altra persona di vedere gran parte del nostro viso, emozioni incluse, del fatto che nessuno vuole sentirsi soffocare e, soprattutto, nessuno vorrebbe doverle mettere ai propri figli. Ecco perché ho sostenuto sin da subito l'iniziativa di mascherine personalizzabili, per bimbi e adulti, che potessero far venire voglia ai bimbi di indossarle una volta scelte, che potessero i avere il colore più adatto al nostro tipo di incarnato o che potessero comunicare qualcosa di bello come una delle frasi che ho scelto io: 'ti sto sorridendo' (anche se non lo puoi vedere)."

 

"Ed è sempre per questo, per digerire un po' di più il fatto di non poterne fare a meno, che ho pensato di creare un filtro anche per Instagram. Le mascherine – prosegue Ida Galati – continueranno a far parte della nostra quotidianità ancora per un bel po' di tempo, perché, dunque, non dovrebbero entrare a far parte anche delle nostre vite digitali? D'altronde, nel corso della storia le mascherine, soprattutto in Asia, hanno da sempre espresso diversi significati, rispecchiando non solo un carattere sanitario, ma anche quello di solidarietà, di rispetto verso l'altro, di protesta e, come è noto adesso sempre di più, tendenza. E come poteva non arrivare anche su Instagram?"

domenica 21 giugno 2020

DONNE. ARRIVA CALENDARIA 2021, DEDICATO ALLE 60 CHE HANNO COSTRUITO EUROPA

DONNE. ARRIVA CALENDARIA 2021, DEDICATO ALLE 60 CHE HANNO COSTRUITO EUROPA
PROMOSSO DA TOPONOMASTICA FEMMINILE SARÀ DISTRIBUITO ANCHE IN SCUOLE E UNIVERSITÀ
 
 
Roma - Guardare e far guardare alle donne che hanno costruito la societa' europea. È l'obiettivo di Calendaria 2021, l'iniziativa che Toponomastica femminile (Tf) lancera' "la prossima settimana con una campagna di crowdfunding", per realizzare "un calendario trilingue (italiano, francese, inglese) tutto dedicato alle donne meritevoli dell'Unione Europea, due a settimana per ognuno dei 27 Paesi membri (tre per i Paesi fondatori)", che sara' edito da Matilda editrice e distribuito inscuole, universita', biblioteche, centri di cultura e sedi diplomatiche "affinche' sia visibile, ogni giorno, il ruolo
attivo che le donne hanno svolto in tutti i Paesi dell'Ue".
A parlarne all'agenzia di stampa Dire e' Maria Pia Ercolini, presidente dell'associazione nata nel 2014 da un gruppo Facebook
creato nel 2012, che, dopo aver realizzato un censimento nazionale delle strade intitolate alle donne, porta avanti iniziative rivolte alle scuole e ai Comuni per sensibilizzare sui temi della parita' e lavorare per ridurre il divario di genere che grava sulle targhe delle nostre citta', anche attraverso iniziative specifiche, volte a valorizzare un tema come in questo caso.
"Durante il lockdown, in un momento in cui l'Europa e' tanto
discussa - racconta Ercolini - abbiamo deciso che bisognava
innanzitutto guardare al futuro pensando al 2021 e poi guardare
alle donne che hanno costruito la societa' europea". Cosi' l'8
giugno sono partite le lettere a Comuni, istituzioni e associazioni, per promuovere il progetto che prevede: la stampa di un calendario da parete (formato 30x30; aperto 60x30) dedicato a 60 donne Ue che "hanno lasciato il segno in diversi campi"; pubblicazioni biografiche digitali pubblicate in italiano sulla testata giornalistica online dell'associazione 'Vitamine vaganti', illustrato da riconoscimenti e intitolazioni; un abstract in altre lingue che sara' pubblicato online; sensibilizzazione nelle scuole
per la conoscenza delle donne menzionate e nelle istituzioni per
una loro intitolazione di spazi pubblici.
C'e' aprile, con la partigiana, agrobiologa e politica bulgara Elena Lagadinova, la scienziata matematica ungherese Rozsa Peter e l'astronoma slovacca L'udmila Pajdusakova, e c'e' settembre, con la scrittrice ed esploratrice austriaca Ida Laura Pfeiffer e la ciclista belga Helene Dutrieu. I loro volti, disegnati e colorati, daranno visibilita' quotidiana alle donne proprio in questo momento difficile in cui "stanno pagando le conseguenze della pandemia ricevendo nuovi carichi di lavoro familiare che si sommano a quelli lavorativi- si legge sulla lettera inviata da Tf- Ricordarne la costante
presenza aiutera' ad alimentarne l'autostima e la forza,
necessaria a credere ancora e a voler rinfittire le maglie di una
rete sociale che appare a volte slabbrata. Rendere evidente, ogni
giorno dell'anno, in ogni contesto, a partire dalle giovani
generazioni, il contributo femminile argina e riduce stereotipi
di genere, pregiudizi e comportamenti sociali discriminatori".
"Il messaggio e': parliamo di un'Europa paritaria, tiriamo
fuori il ruolo delle donne, pensiamo a queste donne che in tutte
le forme culturali hanno prodotto all'interno dell'Europa, e
diciamo anche che ridiamo valore alle altre lingue che non sono
considerate veicolari", sottolinea Ercolini, che racconta
dell'entusiasmo che il progetto sta ricevendo dalle regioni del
Sud. "Proprio oggi mi e' arrivata la comunicazione da parte di un
Comune che ha fatto una delibera per l'acquisto di diverse copie
del calendario. Si tratta di Francavilla Fontana, in provincia di
Brindisi- fa sapere la presidente di Tf- lo distribuiremo nelle
scuole e soprattutto nelle classi seconde medie in cui si studia
l'Europa". Ma non e' mancato l'interessamento anche da parte dei
Comuni di Noto e Avola, in Sicilia, e di Oristano in Sardegna.
"Questa cosa mi ha molto colpita perche' si chiede l'acquisto di
calendari. Questo Sud cosi' povero e bisfrattato- conclude
Ercolini- raccoglie i valori".


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venerdì 19 giugno 2020

Gleeden: 1 donna su 3 si concede al primo appuntamento, ecco cosa racconta alle amiche


*Sondaggio a risposta multipla condotto su Gleeden.com dal 10 aprile al 16 giugno 2020 su un campione di 3.115 donne iscritte al sito.

 

QUELLO DI CUI LE DONNE "SPARLANO"
DOPO IL PRIMO APPUNTAMENTO HOT CON L'AMANTE

 
 

1 donna infedele su 3 si concede al primo appuntamento: ma attenzione, ogni dettaglio viene attentamente valutato!

 

Per una donna ogni primo appuntamento (ma anche secondo, terzo…) diventa subito oggetto di attente analisi e precise ricostruzioni dei fatti con le amiche. E anche se secondo l'ultimo Osservatorio sull'Infedeltà Femminile condotto da IFOP, le donne tendono a non parlare apertamente dei loro amanti – il 46% non confesserebbe un tradimento nemmeno alla propria migliore amica – c'è sempre un restante 54% che lo fa, e non risparmia certamente i dettagli.

 

Gleeden, il sito per gli incontri extraconiugali leader in Europa con quasi 7 milioni di iscritti, ha chiesto alle signore infedeli della community di che cosa "sparlano" con le amiche dopo il primo date con un potenziale amante e le risposte non si sono fatte attendere.

 

Aspetto fisico, carisma e buone maniere per iniziare

 

Aspetto fisico, ecco cosa valutano di più le donne infedeli in un potenziale amante. Se questo cliché ritrito viene di solito affibbiato agli uomini, che li vuole tutti attenti alla forma e poco alla sostanza, ecco che nemmeno le fedifraghe sembrano essere esenti da questo peccato veniale. D'altronde un amante è per prima cosa un'avventura, una tentazione. E, allora, che c'è di male se la bellezza diventa il primo parametro di valutazione? Anzi, guai ad apparire diversi dalla foto mostrata nel profilo! Il secondo metro di giudizio è proprio la capacità di essere altezza delle aspettative generate (almeno fisicamente).

 

L'amante ideale non deve, però, essere solo un adone: deve possedere carisma, senso dell'umorismo e soprattutto buone maniere. Si vede che a casa qualcuno non si comporta esattamente come un lord, se gesti galanti e il saper stare a tavola occupano un posto così alto nella classifica.

 

Una buona conversazione, poi, è un altro plus fondamentale, ancora di più di un bel sorriso (che comunque deve esserci, se si vuole fare colpo), perché una donna in cerca di una relazione clandestina sicuramente non si vuole annoiare. Così come non vuole fare brutta figura con un accompagnatore sciatto e poco curato. Anche la generosità viene valutata, cosi come l'originalità nella scelta del luogo e dell'attività proposta.

 

Molti primi appuntamenti si concludono qui. Ma, quando si tratta di infedeltà, non è raro che la conoscenza reciproca si prolunghi fino alla camera da lettoSecondo un sondaggio di Gleedenquasi una donna infedele su 3 non aspetta un secondo appuntamento prima di concedersi. Naturalmente se c'è chimica, ça va sans dire.

 

Ed è qui che le cose si fanno interessanti, poiché le nostre "pettegole" non risparmiano alle amiche nemmeno un dettaglio!

 

Le dimensioni contano (e non solo quelle)

 

Come si evince dalla classifica, le dimensioni del pene sono il primo argomento di conversazione con le amiche, in barba a chi vuole le donne meno attente a questo tipo di dettagli. Al secondo posto, la qualità dei preliminari, requisito fondamentale di ogni amplesso appagante, cosi come, ovviamente, l'orgasmo.

 

Anche il bacio è un altro elemento importantissimo, visto che l'alchimia che si scatena tra le labbra diventa condizione necessaria per ogni attività successiva. A sorpresa, invece, in una posizione relativamente alta della classifica, troviamo il "lato B": le signore trovano affascinanti i glutei ben disegnati, che diventano un plus nella valutazione generale dell'amante e acceso argomento di conversazione. Seguono durata della performance, eventuali gemiti e rumori emessi nell'atto (o la mancanza di essi), l'odore del partner, e in generale il livello di pulizia, che deve essere impeccabile. Chiude la classifica la capacità dell'amante di essere fantasioso, anche se, considerando che si tratta di un primo appuntamento, è una cosa su cui si può ancora soprassedere.

 

Insomma, quando si tratta di infedeltà, le donne sanno molto bene cosa vogliono in un uomo: deve essere un ottimo baciatore, un amante attento e generoso e possibilmente profumare di buono, altrimenti su Gleeden è un attimo che… NEXT!

 
 
 

A proposito di Gleeden

Fondato nel dicembre 2009, Gleeden.com è il pioniere e il punto di riferimento degli incontri extraconiugali in Italia e in Europa. Le persone sposate (o in coppia) non hanno più bisogno di mentire riguardo il proprio status matrimoniale per fare nuovi incontri e possono finalmente concretizzare il loro desiderio di avventure extraconiugali su una piattaforma sicura e anonima.
Gleeden rappresenta oggi una community di oltre 6.8 milioni di iscritti nel mondo. Pensato da un team 100% al femminile e animato da una folta cerchia di esperti (scrittori, sociologi, psicologi, coach...), Gleeden è il sito dove le donne conducono il gioco.



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