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Pubblicato su Aesthetic Surgery Journal lo studio "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19" realizzato su 8.000 pazienti
I risultati dell'indagine realizzata durante il lockdown dal gruppo di medici di SecurityMed: desiderio di prendersi cura di sé e fiducia nei medici sono omogenei in tutte le regioni. Tendenze confermate con le prime impressioni degli specialisti dopo i primi mesi di riapertura: «I pazienti sono pronti a tornare in clinica. La nostra priorità dev'essere la sicurezza» spiega il chirurgo plastico Bruno Bovani, fra i coordinatori dello studio
Bellezza e sicurezza. Due desideri che vanno di pari passo per i pazienti italiani di medicina estetica e chirurgia plastica, che dopo l'emergenza Covid-19 sono tornati a riprogrammare visite, trattamenti e interventi pianificati in precedenza. E, pur con una maggiore attenzione verso la sicurezza e qualche condizionamento economico per i più giovani, ritengono che investire per vedersi belli, soprattutto in viso, sia importante per sentirsi bene in questo momento difficile.
Queste le conclusioni a cui è giunto lo studio "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19": un'indagine realizzata ad aprile fra oltre 8.000 pazienti dai medici del gruppo SecurityMed e che è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Aesthetic Surgery Journal. «Durante l'emergenza sanitaria – spiega Bruno Bovani, chirurgo plastico di Perugia, tra i coordinatori dello studio– abbiamo costituito un gruppo che oggi conta oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica, in modo da condividere conoscenze e strategie per pianificare la ripartenza in totale sicurezza. La survey ci ha permesso di conoscere desideri, esigenze e percezione dei nostri pazienti, in modo da garantire, alla riapertura, servizi in linea con le aspettative del mondo post-Covid». Oltre a Bruno Bovani, fanno parte della faculty scientifica dello studio i chirurghi Fabrizio Melfa, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.
Il sondaggio di SecurityMed, che rappresenta in modo omogeneo tutte le regioni italiane e riflette la netta prevalenza di donne (94.3% del campione) fra i 46 e i 60 anni (48,1%) fra i consumatori di medicina e chirurgia estetica, evidenzia che la quasi totalità dei pazienti (92,8%) con il ritorno alla normalità tornerà a rivolgersi allo specialista: il 46,9% lo farà nelle stesse modalità di prima, il 45,9% con necessità di spiegazione dei protocolli di sicurezza. Per quanto riguarda le visite e i trattamenti già fissati prima del lockdown, il 45% dei pazienti ha dichiarato di volerli riprogrammare subito, mentre il 23,4% posticiperà per motivi economici.
Quanto al desiderio di trattamenti o interventi estetici, per quasi il 50% dei pazienti non è stato influenzato dalla pandemia. Durante la chiusura il 40% degli intervistati ha rilevato che l'aspetto fisico ha avuto un impatto importante sull'aspetto psicologico; in questo periodo ciò che mancato di più sono i trattamenti viso (72% per le donne e 57% per gli uomini).
E venendo invece alle risorse finanziarie che i pazienti di medicina e chirurgia estetica sono disposti a mettere in campo, il 60,5% ha risposto che saranno le stesse di prima, senza differenze di genere ma con una disponibilità minore nelle fasce più giovani. «Le risposte a tutte queste domande – sottolinea Bruno Bovani – non sono correlate al diverso impatto che l'emergenza sanitaria ha avuto nelle varie regioni italiane».
L'esperienza dei medici nei primi mesi di riapertura degli studi conferma le tendenze evidenziate dallo studio. «La domanda è rimasta stabile e i pazienti dimostrano fiducia nelle misure di sicurezza messe in campo – conclude Bovani –. Un effetto della pandemia è che la stagionalità è saltata: molti hanno cancellato o posticipato le ferie, perciò abbiamo avuto una consistente richiesta di procedure che normalmente d'estate sono poco praticate, come i trattamenti fotosensibilizzanti. Il focus è sicuramente sul viso, con i filler iniettabili per zigomi e labbra al primo posto fra i desiderata».
SecurityMed – Gruppo composto da oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica Italiani riunitisi durante l'emergenza sanitaria per gestire la riapertura degli studi e garantire ai pazienti le migliori cure in totale sicurezza. SecurityMed ha realizzato lo studio multicentrico "Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19", coordinato dalla faculty scientifica composta da Fabrizio Melfa, Bruno Bovani, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.
Il biological nurturing, concepito e studiato dall'ostetrica inglese Suzanne Colson, è un nuovo approccio che permette alla madre di allattare in posizione rilassata e semi reclinata, con il neonato posto ventralmente sopra di sé, in modo che ogni parte del corpo del bambino sia a stretto contatto con la mamma. Questo metodo si contrappone a quello tradizionale secondo cui la madre, seguendo regole e posizioni precise, allatta seduta dritta, con il bambino sorretto in braccio; in questo modo, a causa della forza di gravità, il neonato tenderà a essere allontanato dalla madre. La posizione semi reclinata invece "apre" il corpo della mamma promuovendo il movimento del piccolo verso il seno, attraverso l'attivazione dei riflessi neonatali primitivi che stimolano l'allattamento, riducendo notevolmente i problemi al seno.
A dimostrarlo è stato uno studio condotto dall'Irccs materno infantile "Burlo Garofolo" di Trieste, recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista "International Breastfeeding Journal" (https://
«L'importanza dello studio – riferisce Laura Travan, responsabile della Struttura Semplice Nido e Rooming-in dove è stata condotta la ricerca – tiene anche conto della fattibilità del nuovo approccio in un ambiente complesso come quello del Burlo, ospedale specializzato di terzo livello, e in una situazione di vita reale. A seguito degli ottimi risultati dello studio, il biological nurturing è diventato il metodo di scelta per l'avvio dell'allattamento presso il nostro Irccs, al punto da prevedere la formazione obbligatoria di tutti gli operatori sanitari per promuoverlo e sostenerlo».
«Un approccio in grado allo stesso tempo di promuovere l'allattamento al seno con tutti i benefici che esso comporta, e di dimezzare l'incidenza dei fastidi che ne possono derivare, ha il potenziale per diventare un'importante misura di salute pubblica. Sarà interessante capire se, con il medesimo protocollo adottato al Burlo, in contesti totalmente differenti i risultati si manterranno», aggiunge Luca Ronfani, Direttore della Struttura di Epidemiologia del Burlo Garofolo e coordinatore dello studio.
A partire dal ricovero in ospedale dopo il parto, 208 donne sono state divise in due gruppi e hanno seguito i due diversi metodi di allattamento: quello innovativo del biological nurturing e quello tradizionale. «Si tratta del primo studio sperimentale realizzato a livello mondiale su questo approccio; quanto emerso – dichiara Mariarosa Milinco, della Struttura Complessa di Epidemiologia Clinica e Ricerca sui Servizi Sanitari – dimostra che i problemi al seno, come le dolorose ragadi che si possono formare sui capezzoli, sono più che dimezzati nelle donne che hanno allattato in posizione rilassata e semi reclinata. Con il biological nurturing viene promossa la continuità tra vita fetale e vita neonatale, in termini di contatto fisico e frequenza di alimentazione».
La vera innovazione del biological nurturing è rappresentata dal grande spazio lasciato all'istintività della madre e del bambino. «Le mamme non hanno più un compito da imparare ed eseguire, come avviene con le posizioni di allattamento tradizionali – prosegue Enrica Causin, infermiera del Nido ospedaliero –, semplicemente sono incoraggiate ad accomodarsi con la schiena semi reclinata e rilassata così da favorire il naturale percorso del bambino verso il seno: viene di fatto attuato un potenziamento di ciò che madre e figlio saprebbero naturalmente fare se lasciati liberi di conoscersi in modo istintivo e non supervisionato». Con il biological nurturing si assiste a un totale cambiamento rispetto al metodo tradizionale che prevede invece spiegazioni dettagliate da parte degli operatori sanitari che valuteranno la correttezza dell'operazione, ponendo la mamma nella stressante condizione di essere quasi sottoposta a un esame.
«Questa ennesima importante pubblicazione internazionale – sottolinea il Direttore Generale dell'Ircss, Stefano Dorbolò – costituisce la conferma della qualità del lavoro svolto da ricercatori e medici del nostro Istituto. Nello specifico – conclude -, il lavoro oggetto della pubblicazione conferma l'attenzione continua che il Burlo dedica alle condizioni di vita delle madri e dei bambini in ogni momento, attraverso un approccio teso al miglioramento continuo delle cure, delle tecniche e delle metodologie applicate».
PEPSICO ANNUNCIA CON ORGOGLIO LA SPONSORIZZAZIONE
DEL CAMPIONATO FEMMINILE DI CALCIO UEFA
Pepsi®, Lay's® e Gatorade™ insieme per il campionato europeo femminile di calcio UEFA fino all'estate 2025.
MILANO – 26 agosto 2020 – In vista della finale femminile di UEFA Champions League che si terrà domenica 30 agosto, PepsiCo (NASDAQ: PEP) annuncia la sua partnership pluriennale con UEFA Women's Football, rafforzando ulteriormente la sua presenza in tutto il panorama calcistico d'élite. La partnership del gruppo PepsiCo con il campionato europeo femminile si affianca alla pluriennale sponsorizzazione della UEFA Champions League maschile.
"PepsiCo è orgogliosa di unificare e rafforzare la partnership globale con UEFA includendo anche il campionato europeo femminile", ha dichiarato Ram Krishan, Global Chief Commercial Officer di PepsiCo, proseguendo "Questo è un momento importante per l'evoluzione dello sport e per il nostro business in tutto il mondo. Non vediamo l'ora di accelerare la crescita di questo entusiasmante gioco, impegnandoci per il futuro del calcio femminile."
La partnership quinquennale vedrà PepsiCo sostenere il calcio femminile a tutti i livelli fino all'estate 2025. PepsiCo sarà partner principale della UEFA Women's Champions League, della UEFA Women's EURO, della UEFA Women's Championships Under-19 e Under-17, e della UEFA Women's Futsal EURO; sostenendo anche il programma UEFA Together #WePlayStrong che mira a incoraggiare più ragazze e donne a giocare a calcio.
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Roma, 23 luglio 2020
L'estate è la stagione ideale per provare ad avere un bambino. I ritmi sono più rilassati e distesi, le tensioni calano e le vacanze rappresentano un momento ideale per coltivare l'intimità e lo stare insieme. Tuttavia, non sono solo ragioni antropologiche e sociali che spingono gli esperti a sostenere questa tesi, ma anche ragioni scientifiche.
"La vitamina D gioca un ruolo fondamentale per le donne." Afferma Daniela Galliano, medico, chirurgo, ginecologo, direttrice del Centro IVI di Roma. "D'estate, con l'allungarsi delle giornate e l'aumento delle ore di luce, i livelli di questa preziosa vitamina si innalzano determinando un miglioramento nella qualità degli ovuli femminili. In più, il conseguente innalzamento del livello di melatonina, determina una naturale regolazione del ciclo mestruale." "Così – continua la dottoressa – per le coppie che sono in cerca di un figlio, non solo sarà molto più semplice calcolare il periodo dell'ovulazione ma anche più preciso."
"Inoltre, il periodo estivo è fondamentale anche per alleviare lo stress, uno dei principali nemici della fertilità. È importante dedicare tempo a sé stessi, concedendosi il giusto riposo e recuperando un ciclo naturale di sonno – veglia, non cadenzato dai pressanti ritmi della quotidianità".
"Anche se la diffusione del Covid-19 ha determinato l'insorgere di numerose paure e preoccupazioni per il futuro, parallelamente l'emergenza sanitaria ha generato un desiderio di rinascita per molte coppie, che, ritrovandosi durante il lockdown, si sono riscoperte e hanno scoperto un forte desiderio di genitorialità. La convivenza forzata di questi mesi ha anche spinto coloro le quali sospettavano un problema di fertilità a confrontarsi, ad affrontare finalmente il problema e a rivolgersi a medici specialisti, una volta riaperte le attività di pma. I nostri dati IVI, raccolti dalla riapertura di giugno ad oggi, dimostrano infatti come le prime visite siano in aumento rispetto allo scorso anno. Un dato che in parte rincuora, considerando come il Bilancio Demografico Istat 2019 ci confermi di essere in presenza del più forte calo demografico dall'Unità d'Italia. Speriamo – conclude Daniela Galliano – che questo possa essere l'inizio di una ripresa del Paese, anche dal punto di vista demografico."
"Anche quindi per coloro che stanno affrontando un trattamento di Fecondazione Assistita, l'estate può essere una stagione in cui il relax e la serenità del tempo libero possono essere utili per affrontare il trattamento nel migliore dei modi, con alcune precauzioni. Ad esempio, dopo il transfer di embrioni è consigliabile evitare situazioni in cui la temperatura del corpo possa salire, come la sauna o l'abbronzatura. Attenzione anche alla disidratazione e a sport che prevedano movimenti bruschi. E niente alcol o farmaci, senza prima aver chiesto consiglio a un medico."
Milano, giugno 2020 In attesa di capire le modalità che ci permetteranno di vivere i nostri bellissimi mari durante l'estate, trasformiamo la spiaggia nella nostra palestra personale a cielo aperto, sempre rispettando le regole di distanziamento, accompagnati dalla colonna sonora delle onde che si infrangono sul bagnasciuga. Aspria Harbour Club, oasi di benessere in zona San Siro, ha creato un workout per recuperare tono muscolare,dopo un periodo che in cui l'attività fisica è stata prevalentemente stanziale.
Elena Mauri, trainer esperta Aspria, spiega 4 esercizi da eseguire a terra, per tonificare braccia, glutei e addominali. Prima però, è bene eseguire 10' di riscaldamento, con camminata veloce o corsa lenta.
1) PLANK IN APPOGGIO SUI GOMITI: "posizionatevi a terra in appoggio sugli avambracci, con il corpo proteso dietro. Il corpo deve essere completamente allineato come una tavola (daqui la parola Plunk). Mantenete la posizione per 30 secondi; in progressione, si può arrivare a 5 minuti. L'esercizio è volto a rafforzare i muscoli addominali, delle spalle e della schiena."
2) PONTE PER I GLUTEI: "distesi supini con braccia lungo i fianchi, piegate le gambe e appoggiate la pianta dei piedi a terra; spingendo sui piedi sollevate il bacino, caricando il peso del corpo sulla zona dorsale della schiena. Allineate bacino e colonna vertebrale senza inarcare la schiena. Mantenete la posizione alcuni secondi e tornate a terra. Eseguite 15/20 ripetizioni, per glutei e addominali ridefiniti."
3) SLANCIO E FLESSIONE, GAMBA-BRACCIO: "in quadrupedia, distendete posteriormente una gamba e anteriormente il braccio opposto, allineando braccia – busto – gamba e rimanendo in equilibrio su 2 appoggi per 3 secondi. Per 10 volte tocco il ginocchio con la mano opposta e ridistendo riportando il corpo in allineamento. Cambio braccia e ridistendo per 10 movimenti. Con questo esercizio alleniamo la muscolatura addominale, paravertebrale e dei glutei."
4) PIEGAMENTI BRACCIA IN GINOCCHIO: "portate le mani all'altezza delle spalle e appoggiatevi sulle ginocchia mantenendo il copro in tenuta. Arrivate col petto vicino al suolo e distendete le braccia. Ripetere per 10/15 volte. Se sufficientemente allenati, potrete eseguire l'esercizio anche a gambe tese, senza appoggiare le ginocchia. "
Prova costume o no, ritrovare il tempo e gli spazi per dedicarsi all'attività sportiva è un toccasana per mente e corpo ed AspriaHarbour Club lo sa bene, che da sempre mette al centro della sua offerta il benessere a 360° dei propri ospiti.
Aspria Harbour Club
Via Cascina Bellaria, 19
20153 Milano
Profilo di ASPRIA Harbour Club
Nel 2009 l'Harbour Club è entrato a far parte dell'Aspria Collection che, con i suoi club, Spa e hotel, è oggi al servizio di oltre 35.000 soci. Aspria è un gruppo prestigioso e pluripremiato che riunisce i migliori club privati di sport, di benessere e per la famiglia, hotel e centri Spa in tutta Europa. L'ampia "collezione" si estende tra Bruxelles, Berlino, Amburgo e Hannover fino, appunto, a Milano; è caratterizzata da un'offerta di grande qualità, con servizi personalizzati per rispondere alle esigenze di ciascun socio. Tra il 2001 e il 2012 Aspria è cresciuta passando da un club (l'apertura del club Aspria di Bruxelles risale a giugno 2001) a otto (AspriaUhlenhorst ad Amburgo è stato inaugurato a Marzo 2012), incorporando, inoltre, l'offerta alberghiera ad Amburgo, Hannover, Berlino e ad Aspria Royal La Rasante a Bruxelles.
In tempi ancora poco sospetti (e con zero casi dichiarati in Europa), alla Fashion Week londinese di febbraio quello delle mascherine personalizzate abbinate all'outfit sembrava poter diventare un trend. Più di un influencer inglese, infatti, aveva deciso di indossarle per farsi notare dai fotografi di street style, facendo chiaramente riferimento a cosa nel frattempo stesse accadendo in Cina.
Ma il resto del mondo, Milano compresa, non aveva accolto il lancio del trend durante la Fashion Week, anzi! Tanti influencer nostrani all'epoca avevano dichiarato quanto fosse di cattivo gusto inserire un elemento così "forte" nell'outfit, speculando e in qualche modo sfruttando un tema così delicato e preoccupante. Pochi giorni dopo, però, il coronavirus è arrivato anche a Milano e quello che poteva sembrare un vezzo fuori luogo è diventata una necessità.
Da accessorio molto diffuso nella lontana cultura orientale, le mascherine sono diventate indispensabili anche in Italia e in Europa, al fine di salvaguardare la salute di tutti. Tante le aziende di moda, da Gucci a Versace, fino a Luis Vuitton, che hanno convertito il proprio asset, per iniziare a produrre mascherine, inizialmente sono basiche ed essenziali.
Nelle ultime settimane si sono visti in giro modelli personalizzati, colorati, fantasia o, ancora, in pendant con ciò che si indossa, tanto da farle diventare un accessorio trendy.
"Se proprio devo, meglio che sia colorata e perché no, che rispetti anche la mia personalità e il mio stile". È quello che da subito ha dichiarato la digital strategist e influencer Ida Galati, che ha deciso dapprima di realizzare alcuni video tutorial su come fare mascherine d'emergenza (per molto tempo sono state introvabili ovunque), che fossero allegre e colorate a partire da un tovagliolo di carta, passando poi a sostenere sul web le aziende che iniziavano a produrre e proporre mascherine personalizzate.
Oggi Ida Galati lancia dal suo profilo Instagram @lestanzedellamoda un divertente filtro con mascherine belle da indossare, che comunichino gioia per la vita, anche e soprattutto in questo momento. Colori pastello e fiori gentili, due versioni di mascherina, una che sembra stampata e l'altra con fiori in rilievo, e una terza opzione in cui puoi "abbassarla" e rimanere con un filo di eyeliner e mascara.
"C'è chi ritiene che la mascherina sia una cosa seria e tale deve rimanere, che sia quasi blasfemo renderla un oggetto fashion, ma qui credo che non si tratti di questo. – afferma Ida Galati – Si tratta del fatto che nessuno vorrebbe indossare qualcosa che non consentirà all'altra persona di vedere gran parte del nostro viso, emozioni incluse, del fatto che nessuno vuole sentirsi soffocare e, soprattutto, nessuno vorrebbe doverle mettere ai propri figli. Ecco perché ho sostenuto sin da subito l'iniziativa di mascherine personalizzabili, per bimbi e adulti, che potessero far venire voglia ai bimbi di indossarle una volta scelte, che potessero i avere il colore più adatto al nostro tipo di incarnato o che potessero comunicare qualcosa di bello come una delle frasi che ho scelto io: 'ti sto sorridendo' (anche se non lo puoi vedere)."
"Ed è sempre per questo, per digerire un po' di più il fatto di non poterne fare a meno, che ho pensato di creare un filtro anche per Instagram. Le mascherine – prosegue Ida Galati – continueranno a far parte della nostra quotidianità ancora per un bel po' di tempo, perché, dunque, non dovrebbero entrare a far parte anche delle nostre vite digitali? D'altronde, nel corso della storia le mascherine, soprattutto in Asia, hanno da sempre espresso diversi significati, rispecchiando non solo un carattere sanitario, ma anche quello di solidarietà, di rispetto verso l'altro, di protesta e, come è noto adesso sempre di più, tendenza. E come poteva non arrivare anche su Instagram?"
*Sondaggio a risposta multipla condotto su Gleeden.com dal 10 aprile al 16 giugno 2020 su un campione di 3.115 donne iscritte al sito.
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A proposito di GleedenFondato nel dicembre 2009, Gleeden.com è il pioniere e il punto di riferimento degli incontri extraconiugali in Italia e in Europa. Le persone sposate (o in coppia) non hanno più bisogno di mentire riguardo il proprio status matrimoniale per fare nuovi incontri e possono finalmente concretizzare il loro desiderio di avventure extraconiugali su una piattaforma sicura e anonima. |
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