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mercoledì 6 agosto 2014
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SIPO coltiva le insalate di Romagna

lunedì 4 agosto 2014
Zebra e Square, le nuove collezioni Bamboom per le mamme green
In Toscana, Puglia, Sicilia e Liguria trionfano le donne esuberanti
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Redazione del CorrieredelWeb.it
Torna in auge la donna esuberante stile Anni Cinquanta
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Redazione del CorrieredelWeb.it
domenica 3 agosto 2014
Brasile nuovo leader mondiale di chirurgia estetica
Il Brasile, secondo cifre ufficiali, è diventato il leader mondiale nella chirurgia estetica, superando per la prima volta nel 2013 gli Stati Uniti con 1,49 milioni di transazioni nel gigante americano del sud.Nell'articolo apparso oggi sull' O Estado de Sao Paulo, quotidiano brasiliano di economia, si legge che l'elevato numero di interventi di chirurgia plastica in Brasile, quasi 40.000 più che negli Stati Uniti, è dovuto alla possibilità di effettuare i pagamenti degli interventi di chirurgia spalmati in diversi anni oltre l'ottima reputazione dei chirurghi brasiliani. Fra loro quello che è considerato il "Papa" della chirurgia estetica, è Ivo Pitanguy, di 86 anni, ancora in attività.
Liposuzione e impianti al silicone per il seno sono al top delle preferenze, ma i brasiliani sono sempre più intraprendenti come per esempio le operazioni per i ritocchi della faccia, tra cui il naso. Nel 2011, il Brasile aveva registrato 43.809 interventi di rinoplastica. L'anno scorso questo tipo di intervento è passato dal 76 per cento al 77.224 per cento. Il chirurgo Dr. Volney Pitombo, ha dichiarato che questo boom di operazioni al naso rappresenta un "cambiamento di comportamento" e dimostra che i brasiliani hanno preso confidenza.
Nella sua clinica, a Rio de Janeiro, vengono eseguiti in media 240 all'anno. Il costo finito dell'intervento è di 30.000 reais (10.000 euro) da pagare in contanti, ma la maggior parte delle altre cliniche accetta pagamenti dilazionati negli anni.
Tra i tanti uomini e donne che si sottopongono a cure estetiche, rileva Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", tanti gli italiani ed italiane che vanno all'estero ed in particolare in Brasile. Ma i viaggi all'estero presentano dei rischi, come quello di trovarsi a fare i conti con un risultato ben diverso da quello sperato, in linea con un Paese diverso, con altri canoni di bellezza.
Le strutture di questi Paesi sono inoltre solitamente carenti e gli standard di assistenza inferiori ai nostri. Infine, da non sottovalutare è l'aspetto psicologico. Un intervento in un posto sconosciuto, senza il sostegno delle persone care e senza la serenità di potersi consultare direttamente, al ritorno a casa, col chirurgo artefice dell'intervento, soprattutto nel periodo post-operatorio, può causare gravi danni pschici. L'assistenza post-operatoria è molto importante.
Lecce, 3 agosto 2014
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Redazione del CorrieredelWeb.it
venerdì 1 agosto 2014
Violenza donne: in vigore Convenzione di Istanbul. Amnesty all'Italia: ora occorre l'attuazione
AMNESTY INTERNATIONAL ALL'ITALIA: DOPO LA RATIFICA, ORA OCCORRE L'ATTUAZIONE
Entra in vigore oggi, 1° agosto, la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
La Convenzione, adottata a Istanbul nel 2011, costituisce il primo strumento internazionale vincolante sul piano giuridico per prevenire e contrastare la violenza contro le donne e la violenza domestica. E' stata ratificata da 14 paesi, compresa – nel giugno 2013 – l'Italia.
Il testo della Convenzione si fonda su tre pilastri - prevenzione, protezione e punizione – ponendo particolare enfasi sui primi due, gli unici in grado di sradicare una violazione dei diritti umani ormai sistemica in Europa e particolarmente grave.
La violenza domestica e' un crimine che in Italia non viene denunciato in oltre il 90 per cento dei casi. A infliggerla sono gli uomini di casa, mariti, compagni, fidanzati, padri e a esserne vittime sono sempre le donne. Di queste, oltre 100 ogni anno vengono uccise per mano di un uomo. Nella maggior parte dei casi il colpevole e' un partner o un ex partner, solo in rare circostanze si tratta di uno sconosciuto.
In occasione dell'entrata in vigore della Convenzione di Istanbul, Amnesty International ha rinnovato il suo appello alle istituzioni italiane perche' sia adottata una legge specifica sulla parita' di genere, siano raccolti dati statistici disaggregati per garantire analisi standardizzate e periodiche dei dati relativi al fenomeno del femminicidio, siano garantiti il finanziamento e l'aumento dei centri d'accoglienza per le vittime di violenza e un adeguato coordinamento tra la magistratura, la polizia e gli operatori sociosanitari e, infine, si realizzino azioni volte a una maggiore sensibilizzazione della societa' nel suo complesso, delle istituzioni scolastiche e degli organi di informazione per arrivare finalmente a una rappresentazione non stereotipata e non discriminatoria delle donne.
L'appello di Amnesty International Italia e' disponibile all'indirizzo:
http://www.amnesty.it/fermiamo-violenza-contro-donne
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