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mercoledì 13 giugno 2018

La musica che piace al bebè? E' classica! Lo studio di Institut Marquès sulle reazioni del feto rispetto ai generi musicali

La musica che piace al bebè? 

Né pop né rock, è classica

·      Institut Marquès presenta al congresso della International Association for Music and Medicine il suo studio sulle reazioni del feto ai differenti stimoli musicali

·      L'84% dei feti ha dimostrato di amare il genere classico più della musica tradizionale (79%) e del pop-rock (59%)

·      Tra le tracce preferite "Piccola serenata notturna" di Mozart e "Bohemian Rhapsody" dei Queen 


Barcellona, 13 Giugno 2018 - Né pop né rock. I feti, come i neonati, amano la musica classica

In particolare Mozart. Stando allo studio presentato da Institut Marquès al quinto congresso dell'International Association for Music and Medicine la musica classica provoca un numero maggiore di reazioni nel feto rispetto ad altri generi musicali, con movimenti della bocca simili al canto.

L'84% dei feti dimostra,infatti, di amare il genere classico più della musica tradizionale (79%) e del pop-rock (59%). Preferenze confermate anche dagli enfant terrible che hanno tirato fuori la lingua durante l'ascolto: la musica classica ha ottenuto una percentuale maggiore di protrusione (35%) di quella tradizionale (20%) e del pop-rock (15%).

Lo studio e l'importanza della musica per stimolare il feto
Per intercettare i gusti musicali dei nascituri, i ricercatori di Institut Marquès hanno analizzato le espressioni facciali di 300 feti tra la 18esima e 38esima settimana di gestazione, in risposta all'emissione intravaginale di 15 canzoni appartenenti a tre diversi generi: classica, tradizionale e pop-rock.

Sebbene il pop-rock sia lo stile che provoca meno reazioni nei feti, Bohemian Rhapsody  dei Queen rappresenta un'eccezione. 

Pur essendo ancora sconosciuti i motivi che guidano queste preferenze, a conquistare i neonati potrebbero essere dunque i suoni semplici e ripetitivi: "Istintivamente continuiamo a parlare ai bambini con toni alti e melodicamente, perché sappiamo che è così che ci capiscono meglio, è così che si rendono conto che vogliamo comunicare con loro. Che si tratti dunque di una serenata di Mozart o del suono ancestrale del tamburo africano, il potere comunicativo delle melodie è innegabile. La più antica forma di comunicazione prima che verbale era musicale. Suoni, gestualità e danze precedono tutt'oggi le parole" spiega la Dottoressa Marisa López-Teijón, Direttrice di Institut Marquès.

Lo studio, inoltre, dimostra l'importanza della stimolazione neurologica precoce, che può attivare percorsi cerebrali legati alla parola e alla comunicazione

È molto raro che questi movimenti si verifichino spontaneamente durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (solo il 3-5% lo fa senza alcuno stimolo).

Musica dall'inizio della vita
L'Institut Marquès da anni conduce ricerche all'avanguardia sugli effetti della musica all'inizio della vita. Lo studio sulle reazioni dei feti ai diversi stimoli acustici è stato effettuato con l'aiuto di un sound player pioniere.

Si tratta di Babypod®, dispositivo capace di trasmettere musica e suono della voce all'interno della vagina. È posizionato come se fosse un tampone ed è collegato al cellulare, risultando totalmente sicuro per la madre e per il bambino. 

Emette onde sonore fino ad un massimo di 54 decibel, che è il livello di una normale conversazione. 

Oltre a rendere possibile la comunicazione con il feto, questo dispositivo ha applicazioni mediche molto importanti: consente di scartare la sordità fetale e facilita le ecografie poiché, provocando una risposta nel bambino, migliora la visione delle strutture fetali durante il suo svolgimento.

Approvato dalla FDA, fornisce ai genitori un primo contatto con il loro bambino in quanto non solo consente loro di riprodurre musica per la stimolazione fetale ma, attraverso la app gratuita, consente di registrare i loro messaggi in modo che il bambino possa sentire la voce dei loro genitori, anche prima della nascita.

Qui un video che ne mostra le interazioni.

lunedì 11 giugno 2018

Al via il Progetto TBNDonna Italia

Turin Business Network Donna

Un progetto di networking creato dalle donne per le donne

Un servizio di supporto per tutte le donne per gestire al meglio la propria vita professionale e familiare.


Turin Business Network Donna Italia è una nuova organizzazione che ha come suo principale obiettivo quello di diventare, partendo da Torino, un reale servizio di supporto per tutte le donne d'Italia che, mamme e non, libere professioniste in attività o con il sogno di diventarlo, lavoratrici dipendenti o a progetto, artigiane o impiegate, sentano la necessità di trovare e ricevere quell'efficace sostegno per orchestrare al meglio la propria vita professionale e insieme familiare, in un momento particolarmente impegnativo della propria vita. 

La nascita di un figlio, per esempio, come qualsiasi altro evento importante, può essere vissuto da molte donne come un vero e proprio tsunami che arriva, travolge, spazza via ogni certezza e spesso non ha solo risvolti positivi.

"Sapere, quindi, di poter contare su un gruppo di donne e su un network di professioniste che danno e vogliono continuare a dare la giusta rilevanza alla realizzazione di sé e alla propria identità professionale e che non vogliono smettere di pensare al raggiungimento dei propri sogni, credo che sia ciò di cui molte di noi hanno bisogno" commenta la fondatrice di Turin Business Network Donna, Silvia Orlando De Martin, da sempre attiva nel campo della comunicazione.

Turin Business Network Donna Italia è solidarietà tra donne, sostegno, amicizia, condivisione e scambio di esperienze di vita e di professionalità, attraverso l'organizzare di appuntamenti e incontri periodici a tema; è comprensione, analisi e acquisizione, attraverso momenti informativi e formativi

È' "cura" del nostro essere prima di tutto donne, ed è cooperazione alla realizzazione dei nostri sogni e dei nostri progetti attraverso il dialogo, il confronto e la contaminazione tra menti creative uniche.

"Turin Business Network Donna Italia è questo e ha il desiderio di diventare molto altro ancora, perché sono fermamente convinta che una donna non debba mai sottovalutare l'importanza della realizzazione di sé, fondamentale per essere delle donne e delle mamme felici" - aggiunge Silvia Orlando De Martin -. "Coltivare i propri sogni e farsi ispirare è il solo modo per sentirsi davvero vive".


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lunedì 25 settembre 2017

#Belloiltuocoraggio. L’Oréal Paris al fianco di Save the Children per sostenere gli “Spazi Mamme”

Risultati immagini per “Spazi Mamme”
Vanessa*, 22 anni e un bimbo di sei, ha una situazione famigliare difficile e arrivare a fine mese è ogni volta un’impresa, ma per suo figlio cerca sempre il meglio. La sua è una storia come tante, troppe mamme che combattono ogni giorno contro le difficoltà economiche, ma è anche quella di una madre che ha avuto il coraggio di chiedere aiuto. 
Per questo si è rivolta ad uno degli Spazi Mamme di Save the Children cercando un sostegno per lei e per il suo bambino.
È per Vanessa e per le tante mamme forti e coraggiose che L’Oréal Paris lancia la campagna social #Belloiltuocoraggio a sostegno del progetto “Spazio Mamme” di Save the Children.
Dal 1° ottobre al 31 dicembre 2017 tutti i prodotti delle linee skincare di L’Oréal Paris, venduti nei negozi Tigros, Basko, Iperal, Iper Poli, Despar, Eurospar, Interspar, Iperspar e in tutti quelli che espongono materiali relativi all’iniziativa, contribuiranno a sostenere gli interventi dell’Organizzazione per supportare le mamme in difficoltà e i loro bambini.
La povertà porta molte mamme ad una perdita progressiva della fiducia in se stesse, nelle proprie capacità e spesso le confina in un grave isolamento sociale. Gli Spazi Mamme nascono per sostenere le mamme che vivono in contesti privi di servizi e ad alto rischio di emarginazione, accompagnandole nella crescita dei propri figli attraverso un percorso di inclusione che le porti ad un miglioramento della cura dei propri bambini e della gestione dell’economia famigliare.
L’Oréal Paris da sempre accompagna le donne di tutto il mondo attraverso i momenti della vita, ha a cuore la loro emancipazione e difende il diritto ad ogni interpretazione di bellezza. Ecco perché si impegna con forza in questo importante progetto dove ha deciso di narrare donne coraggiose con una video-storia, realizzata dall’agenzia creativa ZERO, che attraverso il volto di alcune attrici, racconta il coraggio e la bellezza di tre mamme che si sono rivolte nel tempo agli Spazi Mamme. 
Storie vere di donne che ce l’hanno fatta per loro e per i loro bambini. Tra di loro Vanessa, ma anche Elena*, cresciuta in una famiglia povera con nove figli e che ha lottato per inseguire i suoi sogni e laurearsi. E poi Amina*, arrivata in Italia molto giovane, che ha avuto la forza di ribellarsi a un marito violento, riscattandosi come madre e come donna.
La bellezza di ogni donna è nel suo coraggio, nel coraggio di essere donna e mamma, unica con i suoi sorrisi, forte nei momenti difficili e tenace nel raggiungere importanti obiettivi. Tutte le donne hanno storie da raccontare ed esperienze diverse, ma qualcosa in comune: il coraggio di amare la propria diversità e la forza di credere nel futuro. L’Oréal Paris parla di unicità, diversità, integrazione, sostenendo in tutto il mondo il valore della bellezza e incoraggiando le donne a credere sempre in se stesse. Perché tutti noi valiamo” dichiara Olivier Pequin, Brand Director L’Oréal Paris.
Sono 8 gli “Spazi Mamme” aperti finora da Save the Children e si trovano a Torino (Vallette/Spina Tre), Milano (Quarto Oggiaro), Napoli (Centro storico e Soccavo/Pianura), Roma (Tor Maura), Bari (Libertà), Palermo (Zen 2) e San Luca (RC). All’interno di questi spazi si svolgono attività per genitori e bambini, servizi informativi, laboratori e consulenze di orientamento e sostegno, con l’obiettivo di rafforzare le competenze genitoriali e favorire la capacità delle mamme di essere risorsa per gli altri.  
Le donne che si rivolgono agli Spazi Mamme sono madri coraggiose, che hanno la forza di chiedere aiuto per uscire dai contesti drammatici in cui si trovano e che spesso si ripercuotono sui loro bambini. All’interno di questi Spazi trovano un luogo sicuro in cui aprirsi e cercare soluzioni per potenziare le loro risorse materiali e psicologiche e riprogettare con serenità il loro futuro”, conclude Daniela Fatarella, Vice Direttore Generale di Save the Children.

* I nomi sono stati cambiati per proteggere l’identità delle reali protagoniste delle storie

La video-storia di VanessaElena e Amina è disponibile al seguente link: 
www.loreal-paris.it/save-the-children-2017.aspx

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