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lunedì 9 febbraio 2015

Scuola di Psicoterapia: quali sono i disturbi più comuni?


Negli ultimi anni la ricerca sull’efficacia della psicoterapia ha avuto un notevole sviluppo e sembra essere destinato a continuare su questa strada.  Si tratta di una pratica terapeutica propria della psicologia clinica, atta a curare i disturbi psicopatologici della psiche di diversa natura. Con tal fine, ci si avvale di tecniche applicative della psicologia, tutte rigorosamente apprese nella scuola di Psicoterapia.

Ad ogni scuola di Psicoterapia il suo approccio
La Psicoterapia consiste nella “cura dell’anima”. Quando si avverte  una continua sofferenza del’”anima” e non si riesce ad avere un rapporto sereno con se stessi e con gli altri o si hanno reazioni inappropriate in determinati contesti, non resta che rivolgersi ad un buon psicoterapeuta. I disturbi possono tradursi in:
- Ansia
- Disturbo bipolare
- Depressione
- DOC (Disturbo ossessivo- compulsivo)
- Dismorfismo corporeo
- Fobie
- Attacchi di panico
Ad ogni scuola di Psicoterapia il suo indirizzo teorico finalizzato a trattare tali disturbi. Quest’ultimi incidono negativamente sul benessere dell’individuo e delle persone che gli vivono intorno e possono persino ostacolare lo sviluppo del soggetto fino a causarne una grave disabilità. Qualsiasi sia il problema da affrontare (e risolvere), la terapia aiuterà il paziente a costruire un’immagine diversa e più ricca di sé.

Scuola di Psicoterapia e la svolta della terapia on line
In qualsiasi scuola di Psicoterapia al di là dell’acquisizione delle tecniche applicative della psicologia, si vedrà nel colloquio/ confronto un importante modo per approcciare con il soggetto in questione. Eppure, oggi si vocifera sempre più della psicoterapia on- line, rivolta a tutte quelle persone che, per motivi diversi (vergogna, diffidenza, impossibilità di muoversi), non riescono a recarsi presso uno studio privato. Si, è vero: da un lato le condizioni sono inconsuete, poco strutturate e non può sostituirsi alla terapia tradizionale, ma dall’altro non è da escludere che possa comunque realizzarsi un effettiva relazione/ comunicazione funzionale.

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