La Cia sottolinea come il febbraio tiepido ha reso più vulnerabili alle piogge torrenziali le piante “simbolo” della Festa della donna, con danni a buona parte del prodotto. Alle aziende florovivaistiche meno richieste d’acquisto e sono calati anche i prezzi alla produzione. Si stima verranno regalati circa 14 milioni di “mazzetti” (-7% sul 2013).
Meno mimose per la Festa della donna. Tra la riduzione degli ordini a causa della crisi economica e le piogge torrenziali che hanno rovinato molte fronde, quest’anno si deve registrare una flessione pari a quasi un terzo della produzione totale. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, sulla base dei dati raccolti sul territorio.
Prima il freddo artico fino a gennaio e poi il tiepido ma piovosissimo febbraio hanno creato disagi enormi alla pianta simbolo dell’8 marzo, che è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici -sottolinea la Cia-. Se da un lato la “finta” primavera delle scorse settimane, con il caldo e le temperature miti, ha anticipato la fioritura e quindi la raccolta delle mimose, dall’altro le ha rese più vulnerabili alla pioggia insistente, danneggiando una parte consistente del prodotto che spesso si è annerita nel momento della conservazione in frigorifero.
Inoltre -continua la Cia- le previsioni di minori vendite al dettaglio per colpa della crisi ha ridotto i volumi d’acquisto di mimose dalle aziende agricole e anche i prezzi pagati ai produttori sono calati rispetto all’anno scorso, passando dai 9 euro al chilo dell’anno scorso (cioè 25-29 euro a “cartone”) agli attuali 6-7 euro al chilo (20 euro a “cartone”).
Per questo -aggiunge la Cia- non c’è alcun motivo per prevedere rincari al pubblico. Anche perché già di norma la mimosa viene venduta al commercio in piccoli ramoscelli i cui prezzi variano dai 3 fino ai 10 euro, che sono valori comunque molto lontani da quelli riconosciuti ai floricoltori. Quanto ai consumi, i “mazzetti” venduti per l’8 marzo saranno circa 14 milioni, con un calo stimato del 7 per cento rispetto al 2013, e andranno regalati non soltanto a mogli e fidanzate, ma anche a colleghe di lavoro e amiche.
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