MODA, NASCONO IN SICILIA LE SOLAR BAG

 

Da un'idea dell'artista siciliana Marzia Paladino, in arte LadyLed

SOLAR BAG, LA BORSA VISTA SOTTO UN'ALTRA LUCEDa accessorio e oggetto cult, hi tech e sartorialità "illuminati" dai led

Guardare sotto un'altra luce l'accessorio più amato e utilizzato dalle donne di ogni età. Ad avere l'illuminazione è stata Marzia Paladino, nota come LadyLed negli ambienti della moda e dell'arte, divenuta professionista nell'ideare, plasmare e brevettare oggetti a basso impatto ambientale attraverso circuiti Led. 

 

Impresa ardua quella di catturare la luce, ancor di più se il desiderio e la sfida è di abbinarla a tulle, pizzi, merletti, velluti, raso, seta, bottoni vintage, cotone, pietre colorate, materiale elettrico e oggetti di riciclo. 

Ardua ma non impossibile, se si ha il talento di dare forma alla luce: che si tratti di pochette o tracolla, secchielli o shopper, buste o clutch, ciò che non deve mancare è il perfetto abbinamento tra la materia e i led, attraverso insert curati nel dettaglio che disegnano la linea stessa della borsa – in tessuto di acciaio - avvolgendola, lungo il manico che ricorda le grandi giostre luccicanti, in armonia con il gioco di pieghe e movimenti che, da sempre, affascina la donna.

Non è la prima volta che si sente parlare di borse "illuminate" ma, se fino ad oggi la praticità aveva avuto la meglio sul glamour prediligendo l'utilità dell'illuminazione interna, la vera sfida di LadyLed è stata far brillare una borsa di luce propria. 

Hi tech e tessuto, dosati perfettamente e con esperienza sartoriale, regalano un vero accessorio "cult", a metà strada tra lo stile urban e il radical chic. Così, il nero, il viola, il rosso, il blu non saranno più solo tonalità.

Nascono così le Solar Barg, cinque i pezzi unici fino ad oggi creati con impegno e dedizione, in perfetto stile "sicilian hand made", cuciti a mano per effetto di una sperimentazione concettuale e materica: «Appena realizzate – spiega Marzia Paladino - le mie creazioni sono state scrupolosamente visionate da ingegneri, tecnici e naturalmente da mio padre, che da anni lavora in questo campo. 

In men che non si dica, un'idea è divenuta un oggetto, completo di una sua identità, di una sua storia, che aspettava solo di essere raccontata, o meglio, indossata. Non più borsa, non più contenitore di oggetti, ma scrigno luminoso, capace di impreziosire e arricchire tutto ciò che le ruota intorno. Un must da ammirare e indossare, un gesto d'amore, dedicato a un pubblico solare. Rigorosamente in stile "eco". Il secondo passo è stato brevettare il mio progetto. 

Ed eccoci qua, io e le mie Solar Bag, belle e lucenti come il sole della mia Isola».

Luminosa dentro e fuori, la Solar Bag, segue un procedimento molto semplice basato esclusivamente sulle potenzialità e sui vantaggi del fotovoltaico: all'interno si trova un mini pannello – più o meno delle dimensioni di un telefono cellulare – che rappresenta una vera riserva di energia, garantendo non solo l'illuminazione a impatto zero della borsa ma anche la ricarica – tramite usb – di smartphone, fotocamere digitali, tablet, iPod. 

«E, se dovessi pensare a un nome da dare a questa piccola scorta energetica, la chiamerei Irma, Internal rechargeable module adaptator, naturalmente donna».